Buongiorno Marcello, passato bene il Ferragosto? (rido, perchè il nostro protagonista odia cordialmente gli assembramenti da demenza festaiola).
A Marco, non me fa' parlà delle feste, che è meglio (ride anche lui)
14 Febbraio 2016, tu erediti una filosofia, ma perdi un grande amico...
Uno dei giorni più tristi della mia vita, mai sentito un vuoto così grande, abbiamo lavorato fianco a fianco per tanti anni con quel testone... (silenzio, e gli occhi azzurri di Marcello si venano con qualche lacrima), che lotte che abbiamo fatto per rendere la nostra filosofia sempre migliore, sempre più a misura di ragazzo.
A misura di ragazzo, vero, ma fu un bimbo a stimolare la ricerca di Horst, vero?
Giusto, dopo aver vinto con la nazionale spagnola di Hockey l'argento alle Olimpiadi del 1980, Horst Wein venne stimolato da suo figlio, allora aveva sei anni, a fare allenamenti più divertenti, più vicini alle necessità dei bambini. Nacque così il FunHockey, grazie al quale il piccolo Wein crebbe fino a diventare campione del mondo e tre volte campione europeo di Hockey con il suo Paese natale, la Germania.
Ma il calcio cosa c'entra, allora?
Wein lavorava come allenatore del Barcelona Hockey, ed in quel periodo Charles Reixach era l'assistente allenatore di Johan Cruyff, successe che Reixach notasse quegli allenamenti così speciali e così divertenti per gli atleti che propose a Cruyff di andare a dare un'occhiata. Il grande acume di Cruyff fu quello di intravedere la possibilità di adattare quegli allenamenti anche per il calcio, quindi propose a Wein di creare qualcosa di simile anche per lo sport più seguito al mondo. Nacquero così il modello pedagogico"Fútbol a la Medida del Niño" ed il FUNiño che ancora oggi sono
utilizzati nei settori giovanili (Cantera) del Barcelona FC.
Si continua a parlare di Niños, di bambini, di ragazzi, ma allora è una filosofia monca? Mi spiego meglio, è riservata solo ai più piccoli o può essere utilizzata anche con squadre Juniores o Prime Squadre?
Tu mi fai domande a cui conosci già risposta, ma capisco il tuo malessere quando senti dire in giro che questa filosofia evolvendosi in metodologia non possa avere sbocchi nel calcio degli adulti, o meglio, gli allenatori che allenano prime squadre scartano a priori la nostra formazione pensando che i primi step siano utili solo ai formatori delle leve più piccole. Intanto parliamo di una formazione basata su 5 step più il livello Master, alla fine dei quali si hanno le conoscenze per allenare anche i professionisti.
Dai Marcello andiamo più al sodo, cosa può estrapolare un allenatore di prime squadre dal primo corso di Horst Wein, per esempio quello che sarà a Grosseto il 5.6.7.8. settembre p.v. ?
Partiamo dal FUNiño base, e ricordiamoci che abbiamo ben 51 giochi in tutto, uno dei primi principi che riusciamo a trasmettere a giocatori e formatori è l'importanza della disposizione sistematica a triangolo, che permette di avere costantemente un sostegno e contestualmente la copertura preventiva immediata nel caso si perdesse palla. Sempre nei primissimi giochi riusciamo a dare radici profonde al concetto di ampiezza, all'importanza di saper distinguere quando condurre palla e quando spossessarsene a favore di un compagno, avremo la possibilità di far notare ai giocatori la naturalezza con cui avviene la rotazione di un ipotetico centrocampo a tre. Vedremo senza dover dare indicazioni tagli, sovrapposizioni 1vs1, 2vs1, diagonali difensive, insomma tutto quanto è calcio. La cosa bellissima è che tutto ciò avviene non per indicazioni del Coach, ma grazie all'intelligenza del gioco che porta il giocatore a prendere coscienza di quanto gli sta attorno, non avremo più la figura dell'allenatore urlante, ma sarà il gioco ad insegnare ed affinare le varie giocate.
Parliamo della tua collaborazione con Horst e del tuo impegno.
Ho cercato di creare insieme ad un gruppo di professionisti della Medicina un apporto prezioso per l'aggiornamento del modello e la sua
implementazione con il Brain Kinetic, un programma di allenamento cerebrale sviluppatoda Franco Anglana (MD), Adriano Anglana (MD) e Marco M Lizzio (MD), integrato nella metodologia di Wein, che
attraverso la combinazione di attività coordinative e di stimolazione del sistema visuomotorio, induce la creazione di nuove connessioni sinaptiche e l'aumento della densità neuronale, essenziali per lo sviluppo dell'"Intelligenza di Gioco"
Grazie Marcello per la tua disponibilità, ti aspettiamo prossimamente per parlare della tua vita da professionista del pallone e dei tuoi famosissimi compagni di squadra, tra i quali il mitico Paul Breitner.