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Serie D | 17 gennaio 2020, 15:29

LAVAGNESE La grande esperienza di Jonathan Rossini, dalla Serie A al servizio dei giovani bianconeri

L'ex difensore della Samp ed ex nazionale svizzero è stato chiamato per fare da chioccia ai ragazzi di Nucera: "Siamo una buona squadra, con più concentrazione possiamo centrare l'obiettivo. Il mio passato blucerchiato? La vittoria di Varese ai playoff per la A il ricordo più bello"

LAVAGNESE La grande esperienza di Jonathan Rossini, dalla Serie A al servizio dei giovani bianconeri

Jonathan Rossini, un uomo della tua esperienza farà molto comodo alla Lavagnese. Ora siete in piena corsa per la salvezza:

“La società è importante, l'ho sempre seguita, la squadra è molto giovane, l'allenatore è giovane e preparato. Siamo una buona squadra, serviva qualche giocatore di esperienza per guidare i giovani, siamo arrivati in quattro a dicembre, e abbiamo dato una mano”.

Obiettivo salvezza raggiungibile?

“Dobbiamo pensare partita dopo partita, abbiamo tutto il girone di ritorno davanti, tante squadre si sono rinforzate, ad aprile cercheremo di capire veramente che traguardo possiamo raggiungere”.

Ora sotto con la Sanremese: come affronterete questa trasferta?

“Conta l'approccio, la mentalità. In questo girone le ultime se la giocano con le prime, è un campionato difficile, noi stiamo lavorando tanto, questa partita la stiamo preparando al meglio per andare a giocarcela per i tre punti, non andiamo a fare le barricate”.

Cosa può dare un giocatore come te, con tanta esperienza in Serie A?

“Voglio aiutare la Lavagnese a raggiungere l'obiettivo, porterò un po' di esperienza a livello tattico e mentale, spesso i giovani perdono concentrazione, io con Avellino e Basso possiamo aiutarli in questo senso”.

Con Sampdoria e Sassuolo hai giocato nella massima serie, quali sono i tuoi migliori ricordi?

“Sono stato allenato da tecnici importanti come Iachini, Delio Rossi, Ferrara, Di Carlo... Il ricordo più bello è stato a Varese dove abbiamo vinto la finale playoff... Io sono innamorato della Sampdoria e di Genova, mia moglie Maria Carla è di Genova, amo la città, la tifoseria, la società mi è sempre stata corretta e vicina. Nessun rimpianto, ho dato il massimo, ho avuto tante gioie. Ero titolare a Varese, è stata una delle mie partite più belle, fra l'altro era appena nato il mio primogenito Carlo, mentre il secondo, Erick, è nato quando ero a Parma”.

Hai anche vestito la maglia della nazionale svizzera:

“Si, conto una presenza nella amichevole con l'Uruguay, ho vissuto emozioni forti...”

L'allenatore più importante della tua carriera?

“Ce ne sono tanti, dico Beppe Iachini che mi ha insegnato tanto a livello tattico, e Stefano Pioli che mi ha dato fiducia a Sassuolo....”

Hai giocato contro grandi campioni? Chi è stato il più forte?

“Ho marcato tanti attaccanti da Higuain a Tevez ma quello che ho sofferto di più è stato Dybala quando era al Palermo, mi ha fatto venire il mal di testa....

Cosa pensi del calcio di serie C e D e delle difficoltà che attraversano società e giocatori?

“Le società fanno gli squadroni con grandi giocatori ma se poi non si hanno i soldi tutto finisce presto... Bisognerebbe essere più coerenti, rispetto al calcio di A e B ci sono budget completamente diversi, ma questo è il nostro mestiere, io e i miei colleghi viviamo di questo, e quando ci sono dei contratti dovrebbero essere rispettati, e gli stipendi si dovrebbero prendere regolarmente...”

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