Ciao, 10 domande per il giorno del tuo compleanno per www.settimanasport.com
1 Tanti auguri, come festeggerai oggi?
Grazie. Purtroppo sarò al lavoro, festeggiare di lunedì non è tanto piacevole. Mi basterà stare in famiglia e fare una passeggiata dopo cena con moglie e figli.
2 Come stai vivendo questo momento così difficile per tutti noi?
Se ci riferiamo al mondo del calcio dilettanti, con un mix di preoccupazione e entusiasmo.
I pensieri e i problemi da affrontare sono davvero tanti, ma è anche vero che nelle difficoltà le persone trovano lo spirito migliore per rimboccarsi le maniche e ritrovare un senso di solidarietà e appartenenza. Per le nostre associazioni questo è vitale.
3 Dammi un giudizio sulla stagione 19/20 della tua squadra
Dignitosa. Con un po’ di fortuna in più – e mi riferisco al numero incredibile di rigori sbagliati - avremmo vissuto un altro campionato. Ma fa parte del gioco.
4 Un passo indietro: nella tua carriera più ricordi, rimorsi o rimpianti?
Dopo dieci anni di presidenza i ricordi iniziano a essere tanti e sono senz’altro maggiori rispetto al resto.
Quelli a cui sono più legato sono la promozione in Eccellenza dopo una partita epica a Quliano e tutti i tornei giovanili dedicati alla memoria di un caro amico, Maurizio Pesce.
Due anni fa il più emozionante, con la finale dei piccoli 2011 tra la mia Samm e la squadra della Nuova Oregina di mio figlio.
5 fra 10 anni dove ti vedi: sempre sul campo, e in che ruolo?
La presidenza logora, è un ruolo davvero molto faticoso, anche se non sembra. Famiglia e impegni personali mi richiamano sempre più all’ordine.
Detto questo, spero di poter lavorare per far crescere la Samm come una Associazione senza padroni, come lo è stata in questi 10 anni. Non importa chi sarà il presidente o il magazziniere.
6 Cosa non rifaresti nel tuo percorso calcistico se potessi ritornare indietro.
Gli errori sono spesso il frutto di scelte complesse. Inutile rivangare col senno del poi.
L’importante è tenere sempre a mente il bene dell’associazione nel suo complesso e guardare avanti.
Detto questo, a titolo squisitamente personale un mea culpa da fare ce l’ho: nei primi anni faticavo a tenere a bada l’ardore da tifoso e nei 90 minuti vivevo ogni situazione in campo come una offesa. Penso di aver collezionato delle brutte figure e di questo mi spiace. Era inesperienza e per fortuna nella vita si ha sempre tempo per crescere e migliorarsi.
7 Aggiungi o togli una regola al calcio: cosa sceglieresti?
L’incentivo economico per chi schiera la squadra più giovane in campionato l’auspicavo da tanto e finalmente è stato inserito.
Inserirei la possibilità per chi vince il campionato di poter scegliere se salire di categoria o restare fermi. La promozione è un premio e, quindi, non dovrebbe essere un obbligo, che spesso in certi passaggi snatura completamente le Associazioni.
Aggiungo un’ultima cosa. Il calcio per far nascere campioni dovrebbe essere giocato tutti i giorni, anche solo per svago e non soltanto per gli allenamenti fissi. Come si faceva noi da ragazzi, tra piazze e oratori. Oggi invece mancano le strutture e i divieti sono ovunque. Le squadre professionistiche dovrebbero essere le prime a tassarsi, anche con una percentuale minimissima, per realizzare e mettere a disposizione più campi e più spazi aperti per i ragazzi.
8 Il tuo sogno da presidente: cosa ti piacerebbe realizzare per la tua squadra?
L’attuale dimensione della Sammargheritese è perfetta. Bisognare migliorare quel che si ha, senza pretendere cose diverse.
Desidero un ambiente sereno, con un settore giovanile completo e uno staff competente. Dirigenti del luogo, attaccati alla città. Una prima squadra all’altezza del campionato, con tanti giovani.
9 Un calciatore di serie A per amicizia viene a giocare nella tua squadra: chi vorresti che fosse?
Del passato non avrei dubbi: Javier Zanetti. Di quelli di oggi davvero non saprei.
10 Genoano, sampdoriano o.... un giudizio sulla stagione della tua squadra del cuore
Sono un interista che nel 2001, trovandosi a Marassi in gradinata nord durante una partita del Genoa (persa) si è sentito come a casa. Sarà una forma di masochismo. Per anni ho seguito i colori rossoblù domenica dopo domenica.
Mio figlio però si dichiara doriano… cose che capitano.
Del campionato in corso non parlo.