"E' stato bello riprendere dopo tanti mesi, la sensazione della partita non ha prezzo, il calcio è la nostra vita e ci mancava. Ci sono state tante difficoltà a riprendere perchè purtroppo è palese come il nostro calcio sia l'ultima ruota del carro, conta solo la Serie A. Purtroppo i dilettanti non contano niente.
Sono molto contento della vittoria, ma al di là del risultato, conta il nostro progetto che è sempre lo stesso, ovvero preparare i nostri ragazzi per un futuro sempre più roseo, non a caso abbiamo spesso vinto i premi per l'impiego dei giovani.
Ieri mancavano Luca Ferrara, il nostro maggior talento infortunato, Buonocore e Odasso, due perni fondamentali, siamo in attesa del tesseramento di Pare, ma ci siamo ben comportati, sono molto contento.
Il format a due gironi? L'importante è giocare, correre sul campo e divertirsi, naturalmente io sarei per il girone tradizionale, ma non è una scelta che mi sconvolge. Ciò che mi sconvolge invece sono altre cose, come ad esempio non sapere come comportarsi quando sia ha un positivo fra i propri tesserati. Non si può bloccare tutto. Ok alle norme restrittive e al senso responsabilità di tutti noi protagonisti del campo, ma mi piacerebbe che si prendesse qualche responsabilità in più anche chi sta più in alto".
PIETRO BUTTU, FINALE