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Calcio | 12 ottobre 2020, 15:33

CALCIO DILETTANTI A UN BIVIO Si va avanti o ci fermiamo?

Le bozze del nuovo DPCM non sono incoraggianti. Ministro dello Sport, se ci sei batti un colpo

CALCIO DILETTANTI A UN BIVIO Si va avanti o ci fermiamo?

Non sarà un lockdown imposto, ma rischia di essere un lockdown indotto...

Tutto il mondo dei dilettanti attende con ansia le decisioni del Governo. Il rischio di un nuovo stop ai campionati è ahinoi molto tangibile.

Si parla di mascherina all'aperto, anche per chi fa attività motoria (tranne la corsa) ma soprattutto, nelle bozze del decreto che stanno girando incontrollate in rete, si parla di stop alle manifestazioni sportive con più di sei persone presenti sul "campo".

Chiaramente i professionisti (A, B e C) sono esclusi da queste misure. Ma c'è grande preoccupazione fra i dilettanti e per i settori giovanili (stasera al proposito ci sarà un incontro in FIGC Liguria con le società) per un possibile e ahinoi probabile nuovo stop.

Il ministro dello sport Spadafora, in questo senso, pare stia trattando per salvaguardare la ripresa dei campionati dilettantistici, ma è chiaro che si vuole limitare al massimo i contagi il rischio che le partite dilettantistiche siano bloccate è molto forte.

Noi crediamo che rispettando al massimo le regole si possa andare avanti. Ma è altrettanto chiaro che il sistema attuale ha molte falle.

Si dovrebbe trovare un modo per garantire ai dilettanti un controllo non dico quotidiano ma molto frequenti, a costi accessibili, quasi equiparato a quello dei professionisti.

Attualmente si sta procedendo a tentoni, con la sospensione purtroppo frequente di alcune partite in caso di positività al virus di qualche tesserato.

E' chiaro che cosi i campionati sono falsati, si fa molta fatica, ma c'è chi dice (la maggioranza) che è meglio cosi piuttosto che fermarsi.

Altro capitolo sono le porte chiuse, aperte o socchiuse. Non tutte le società si mostrano ligie al regolamento, in alcuni campi ci sono più spettatori che in periodi normali, per non parlare di quelli che assistono alle partite in postazioni di fortuna.

Fra le società, tutte rispettano il protocollo all'entrata di tribuna e spogliatoi?

Ci sono poi le scene imbarazzanti, tipo l'ingresso separato o l'appello all'aperto, assolutamente inutili se tanto poi inizia la "battaglia" con 22 assatanati in campo.

Insomma, il periodo è molto duro. Anche noi, che siamo appena ritornati al lavoro completo nel week end, fra sito internet, dirette FB e 8 pagine del Secolo XIX del lunedi, attendiamo con ansia le decisioni del Governo.

Si parla di blocco delle attività amatoriali e del calcetto (insomma il classico gruppo di amici che va a giocare il lunedi sera) ma non è chiaro il destino dei campionati dilettantistici e dei settori giovanili. Non c'è solo il divertimento di chi gioca, ma c'è anche gente che ci lavora (noi per primi).

Al ministro Spadafora, e ai rappresentanti della FIGC-LND, chiediamo ove e se possibile, di difendere il "nostro" mondo e capire se, in sicurezza, si potrà andare avanti.

Altrimenti, a malincuore, ci richiuderemo in casa. Ma lo sport è vita, il calcio è la nostra passione, e dobbiamo pur continuare a vivere.

Rispettiamo le norme, incrociamo le dita e aspettiamo.

PAOLO DELLEPIANE

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