Mauro Pedemonte, dirigente del Mignanego, stasera si toglie qualche sassolino dalla scarpa:
“Credo che a questo punto alcune decisioni della Federazione comincino a pesare. Noi società ci organizziamo in una certa maniera, preparando allenamenti mirati per un certo tipo di campionato, e poi sospendono quando vogliono loro o ci impongono di giocare quando ha poco senso come in questo momento. Non si può continuare a far finta di non vedere la realtà”.
“Questo protocollo -aggiunge Pedemonte- non potrà mai essere rispettato dalle società dilettantistiche. Stiamo andando in una direzione che non va bene. La gente si sta stancando, alcuni ragazzi mollano perchè rischiano di perdere giorni di lavoro. Mi piacerebbe conoscere l'opinione delle altre società di calcio come la nostra. Io credo che il calcio in questo momento vada sospeso”.
“Come ben sappiamo -continua- nel mondo dei dilettanti ci sono società che gestiscono i campi e società che usufruiscono degli stessi. Ebbene, oggi il gap esistente fra queste due realtà è troppo ampio. Chi gestisce vuole continuare, chi è in affitto e si trova a condividere spogliatoi con altri, ed è costretto a non rispettare il protocollo, va in grossa difficoltà. Noi che paghiamo i campi e la Federazione vogliamo essere tutelati allo stesso modo di chi ha i campi in gestione e, mi spiace dirlo, se ne sta approfittando”.
“Non si può far finta di niente -conclude Pedemonte- oggi chi non ha il campo in gestione è in grossa difficoltà. Il calcio va fermato per questo, per tutelare società come la nostra. Non è giusto discriminare le società che non hanno la gestione del campo”.