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AMARCORD | 13 novembre 2020, 16:36

AMARCORD#110: riviviamo il calcio dei dilettanti...

AMARCORD#110: riviviamo il calcio dei dilettanti...

Nell'ottobre del 2005 il nostro Matteo Dell'Antico intervistava uno dei giocatori più forti e completi del calcio ligure...

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Capitano, mio capitano. E’ lungo il passo dal celebre film di Peter Weir “L’attimo fuggente” ai campi di calcio dilettantistici. Ma si sa, non c’è nulla di più fervido della fantasia di tifosi e giocatori. Lui si chiama Massimo Sisinni, classe 1969. Anno di nascita di Gabriel Batistuta, della stagione dell’ultimo scudetto del Cagliari targato Gigi Riva o se preferite del secondo Giro d’Italia vinto da Felice Gimondi. A voi la scelta. Quest’anno per il sesto anno consecutivo alla Polis. Il capitano della Polis, non uno qualunque. Importante, il più importante, come da manuale d’infanzia targato Holly e Benji. Gentile e riservato, ecco cosa abbiamo scoperto dalla nostra chiacchierata con lui.

Pegliese, Pontedecimo, Sestrese, ancora Pontedecimo e adesso da qualche anno alla Polis. Massimo, finirai qui la tua carriera?

“Credo proprio di sì, tre anni fa ho anche preso il patentino da allenatore e ho tutta l’intenzione di rimanere in questa società. Qualche anno fa ho fatto una scommessa scendendo dall’Eccellenza alla Prima Categoria con la Polis e in poco tempo siamo arrivati piuttosto in alto. Tutto merito delle persone che hanno lavorato per questa squadra, da Vacca a Palladini ma senza dimenticare tutti i dirigenti e gli allenatori che hanno dato moltissimo per questi colori. Sono molto legato a questo ambiente, è mia intenzione rimanerci il più a lungo possibile”.

Raccontaci cosa rappresenta per te essere il capitano della squadra nella quale giochi?

“E’ sicuramente una cosa che mi riempie d’orgoglio, è stata una scelta della società ed io ho accettato con estrema contentezza. Credo che sia tutto dovuto al mio carisma e alla mia esperienza, è una cosa che mi viene naturale e che mi sento dentro, questo ruolo per me è istintivo, non fatico assolutamente a farlo”.

Tutti da bambini hanno avuto il loro idolo calcistico, il tuo quale era? 

“Calcisticamente parlando non posso dimenticare gli anni dei mondiali dell’82 con Tardelli e Bruno Conti, miei idoli indiscussi. Se devo trovare una figura nella quale mi identifico più di ogni altra è però Franco Baresi, grandissimo capitano”.

Tornando al tuo campionato di quest’anno, quale pensi possa essere il vostro risultato di fine stagione?

“Quest’anno con Mariani in panchina c’è stata una svolta decisiva, Vacca aveva dato molto a questa società ma il nuovo tecnico ha portato un’aria nuova in tutta la squadra. E’ una persona preparata e credo che con l’aiuto di tutti si possa fare un’ottima stagione, anche se il campionato di quest’anno è estremamente competitivo”.

Massimo, un tuo pensiero finale.

“Sono stato in molte società, ma qui alla Polis è come essere in famiglia, voglio ringraziare tutti i componenti della società, dal massaggiatore al presidente, nessuno escluso, ho un ottimo rapporto con ogni singola persona e credo che qui tutti siano importanti in misura uguale”.

Matteo Dell’Antico

Fra.Cas.

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