Avanti e indietro, indietro e avanti, senza mai risparmiarsi, senza mai dare un attimo di tregua all’avversario di turno che aveva il compito di marcarlo stretto. Ecco a voi il “modus operandi” di un calciatore che da semplice gregario si è scoperto ben presto un campione imprescindibile, di un geloso custode dal fisico indistruttibile di quella fascia destra che dal 1983 al 2002 ha protetto come fosse un tesoro di inestimabile valore. Ecco a voi Attilio Lombardo. La promessa del Pergocrema e della Cremonese, facendo il compitino come si direbbe erroneamente oggi, è stato non solo protagonista assoluto con alcuni tra i più forti e importanti club della Serie A degli anni ’90 ma è diventato anche uno dei sei calciatori italiani ad aver vinto tre scudetti con tre squadre diverse, nel suo caso con Sampdoria, Juventus e Lazio. Proprio indossando la gloriosa maglia blucerchiata, Attilio si è innamorato per la prima e unica volta nella sua carriera. Per quei colori, portati degnamente per 8 lunghi anni, ha dato tutto: in 235 presenze ha segnato 38 goal, non male per un metronomo a tutta fascia come è stato Lombardo. Quelli avuti con Juventus e Lazio, diciamoci la verità, erano semplici flirt, una sorta di matrimoni di convenienza tra le parti. Ma che matrimoni visto che lo hanno portato a essere, dopo lo scudetto ottenuto con la Sampdoria del mitico Vujadin Boškov, vincitore in Italia di tutto quello che si poteva vincere e trionfatore in Europa in tornei che mettevano in palio trofei come Coppa delle Coppe, Champions League, Coppa Intercontinentale e Supercoppa UEFA!
L’Aquila Calva più famosa del calcio
Scendere in campo per 144 partite consecutivamente, correre a perdifiato 613 volte in meno di 20 anni di onorata carriera e faticare su e giù per la fascia per un totale di 46415 minuti, solo lui poteva tanto, solo l’instancabile Attilio Lombardo. Il Bombetta della Cremonese, il Popeye della Sampdoria e l'Aquila Calva (The Bald Eagle) del Crystal Palace, come veniva simpaticamente chiamato dai tifosi inglesi che in fatto di soprannomi fantasiosi non erano certo inferiori agli inventori de la Pulce Atomica e Batigol, con qualsiasi maglia ha dato il massimo, questo perché è stato un professionista che nel bene e nel male non si è mai risparmiato. Anche se rischiamo di ripeterci, e a noi poco importa, ricordiamoci però che ha avuto un solo unico e grande amore in carriera, quello per i colori blucerchiati con cui ha vinto 1 Campionato italiano, 1 Supercoppa italiana, 1 Coppa Italia e 1 Coppa delle Coppe. Certo, il suo essere professionale al 100% non gli ha mai impedito di impiegare la sua notevole vitalità atletica e la sua impressionante resistenza fisica per fare la differenza ovunque è stato. Domanda: ma perché si è sempre parlato poco di Attilio Lombardo? Perché in pochi sulla carta stampata e sul web ne hanno celebrato le gesta? Risposta: perché quando giocava nella Sampdoria era “oscurato” dai gemelli del goal Vialli e Mancini, quando giocava per la Juventus dal trio Vialli-Ravanelli-Del Piero e quando giocava per la Lazio dai vari Verón, Salas e Mancini. Poco importa in fondo, visto che l’importante era custodire gelosamente la fascia destra e, perché no, trionfare in Italia e in Europa.
Il capocannoniere che non ti aspetti!
Ok, Lombardo, lo abbiamo capito, era il classico fluidificante di fascia che superava qualsiasi avversario provasse a fermarlo. Ma a livello di goal? Era uno che segnava? Attilio in carriera ha messo la palla in rete 76 volte con le maglie dei club e 3 volte con quella della Nazionale. Non un grande bomber insomma, eppure, sorpresa delle sorprese, una volta è stato anche capocannoniere! Possibile? Possibilissimo: era la stagione 1993-1994 e Attilio Lombardo fu il giocatore più prolifico di quell’edizione di Coppa Italia siglando ben 5 reti. Pazzesco. Vedete che in fondo l’Aquila Calva più famosa del calcio è sottovalutata come sosteniamo? Eppure The Bald Eagle dal cuore blucerchiato, oggi allenatore molto attento alle piccole realtà del calcio locale, oltre a correre a perdifiato avanti e indietro, indietro e avanti, segnava anche qualche goal importante.