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Eccellenza | 18 gennaio 2021, 23:55

SESTRESE Parla il ds Catania: “Riprendere? Dobbiamo pensare ai giovani. In questo momento abbiamo una grande responsabilità sociale"

“Sarà comunque un 2021 positivo per la Sestrese. Grazie alla perseveranza e al lavoro del nostro presidente Sciortino finalmente vedrà la luce il progetto del completo restyling del Piccardo con il sostegno del Comune e i fondi del Coni”

SESTRESE Parla il ds Catania: “Riprendere? Dobbiamo pensare ai giovani. In questo momento abbiamo una grande responsabilità sociale"

Lunga intervista al ds della Sestrese sui grandi temi del momento.

“Riprendere? Dobbiamo pensare ai giovani. In questo momento come Sestrese abbiamo una grande responsabilità sociale, grazie soprattutto al d.g. D’Acierno e ai responsabili Fabiani e D’Amico stiamo facendo di tutto e siamo concentrati nell’unica cosa fattibile: proseguire l’attività giovanile nel rispetto di queste norme e quindi dare una grossa valvola di sfogo ai nostri bambini e giovani, per quanto e come possiamo”

Calcisticamente che 2021 ci aspetta?

Sicuramente per la Sestrese sarà un anno comunque da ricordare, della vera rinascita. Grazie alla perseveranza, al lavoro, al progetto del nostro presidente Sebastiano Sciortino e degli architetti, il completo restyling del Piccardo di Borzoli, che ha ottenuto i fondi del Coni e sostegno del Comune, è pronto per iniziare. Si è appena chiuso il bando di gara del Comune di Genova, il mese prossimo ci sarà l’assegnazione dei lavori e successivamente inizieranno i lavori. Un bel traguardo e una grande possibilità per tutto il nostro movimento, in un 2021 che sarà per forza l’anno della rinascita.

Per il calcio dilettantistico sarà un 2021 ancora senza calcio, purtroppo, per un po’. Leggo tante cose sensate, e tante molto meno. Nessuno di noi ha la ricetta in tasca. Ero ottimista e possibilista ancora a dicembre, ora mi rendo conto che le priorità sono e devono essere altre, in primis aiutare i nostri giovani e i bambini a non allontanarsi dal nostro movimento e in particolare dallo sport in generale. E’ un rischio che corriamo, purtroppo è un momento drammatico. In un paese in cui dopo mesi, un anno quasi, non si è riusciti a capire che una delle priorità sociali era il ritorno a scuola dei nostri ragazzi in sicurezza per trasporti e tanto altro, come si può pensare che una delle priorità per chi comanda sia la ripresa dell’attività sportiva, purtroppo.

La situazione è questa, ben difficilmente migliorabile a breve termine. Società con centinaia di bambini e ragazzi tesserati, quindi con una responsabilità sociale in questo momento di valore immenso, devono provare a dare comunque il servizio e aiutare questi bambini e ragazzi a superare questo momento grazie al pallone, anche se in una forma diversa. E’ difficile ma va fatto. Il futuro vedremo cosa ci riserverà, ma ora il compito di società come la mia è e deve essere questo, i nostri bambini e giovani in questo momento, non continuando a dire “quando si parte? Come si parte?”. Pensiamo all’oggi, che c’è bisogno di noi e dobbiamo aiutare per come possiamo, e in modo già molto difficile.

Alcuni dicono che l'Eccellenza potrebbe essere l'unico campionato "salvato", che ne pensi?

A livello generale nazionale comprendo che l’Eccellenza possa essere equiparata ad un torneo semi-professionistico come la D e potrebbe seguire il suo protocollo e ripartire. Ma la vedo una realtà lontanissima invece da quella dell’Eccellenza ligure. In altre regioni, nella maggior parte delle regioni, ci sono risorse, organizzazione, tempi diversi. Qui è tutto molto più dilettantistico, ci si allena di sera, non vedo i tempi per fare tamponi prima di ogni allenamento serale al venerdì, e tanto altro. Però questo non vuol dire che non si possa fare, con il supporto organizzativo prima che ancora economico della federazione. La nostra prima squadra non si è mai fermata. Perché? Perché hanno una società di cui devono andare contenti, giocatori e mister, permettimi la battuta. A parte gli scherzi, semplicemente perché tutto il gruppo ci ha chiesto di continuare solo per passione, e noi malgrado le difficoltà abbiamo detto va bene. Questo è un grande gruppo, sono 20-25 ad ogni allenamento. Non è calcio, ma è sicuramente per tutti un modo che staccare un po’ dalla situazione reale e sfogarsi in un ambiente sano. Di certo al momento l’attività non è, a mio avviso, quella propedeutica ad una ripresa agonistica, ma ha un valore diverso, se vogliamo di amicizia e dello stare insieme. Spero che i miei ragazzi si ricordino di essere “cuori verdestellati” e di questo bel gesto della società quando tra qualche settimana o in estate ci siederemo al tavolo per discutere della ripresa, perché sicuramente noi come tutte le società ne usciremo totalmente ridimensionati e con priorità economiche diverse.

Per i ragazzi di settore giovanile e scuola calcio quindi anno da dimenticare?

Con la mia società, presidente Sciortino e vice-pres Gualtieri, ma soprattutto grazie al grande lavoro del nostro d.g. D’Acierno e dei due responsabili Fabiani e D’Amico abbiamo voluto dare un segnale forte, pur con difficoltà evidenti, che è quello di provare a dare un servizio perché ricopriamo un ruolo sociale di fondamentale importante per questi giovani. In questo momento lo sport è fondamentale, le regole sono queste e noi non possiamo farci nulla, inutile polemizzare ma invece va fatto di tutto per far allenare in sicurezza i nostri quasi trecento tesserati e dare un po’ di normalità un paio di volte a settimana ad una delle generazioni più colpite da questi eventi drammatici. La risposta dei ragazzi e delle famiglie è fantastica, oltre le aspettative. Questo ci riempie di orgoglio, e voglio ringraziare i nostri mister e istruttori che hanno capito il momento e hanno dato la loro piena disponibilità. Da novembre a oggi non ci siamo mai fermati e siamo orgogliosi di questo, pur con difficoltà quotidiane di ogni tipo, economiche, organizzative e tanto altro.

Tu che fai parte di quei campionati che rischiano di rimanere fermi, come ti senti?

A novembre ero incazzato, solo per tutto il sacrificio personale che ho fatto in estate, con il pres Sciortino e il dg D'Acierno, per la ripartenza con numeri di iscritti che sono aumentati e una struttura solida e con grandi prospettive, con una prima squadra giovane ma in grado di aprire un bel ciclo, con un vivaio importante, persone che competenti e nuove figure importanti e con entusiasmo entrare in società. Insomma incazzato per una stagione che si prevedeva importate e ci portava al rifacimento della nostra struttura e un futuro quindi direi bello, molto bello e all’altezza della nostra storia.

A dicembre ero meno incazzato ma decisamente ottimista. Ora a gennaio sono realista, e come già detto concentrato al massimo sui nostri bambini e giovani per non fargli perdere momenti di vita preziosi, per come possiamo. Per la prima squadra attendo le decisioni di Roma, e poi ci alzeremo nuovamente le maniche, con grande entusiasmo e faremo quello che ci è concesso fare.

Se si dovesse ripartire a settembre che reazione avresti?

La stessa dei soldati andati in guerra nei secoli scorsi e che tornavano a casa dalla moglie dopo anni. A parte tutto, mi piacerebbe tornare a parlare di calcio vorrei solo sentire e vedere il campo, gol, emozioni, incazzature, ma di campo. Penso che se non si potrà proseguire, come temo, questa stagione, ad agosto ripartiremo tutti con qualche certezza in più, sicuramente con tanti problemi sulle spalle, ma un entusiasmo enorme.

Se invece si riuscisse a giocare, ma solo per pochi mesi, come giudicheresti la scelta di giocare solo l'andata?

Cerchiamo tutti di capire definitivamente che questa, ancora più della scorsa, è una stagione completamente atipica. Capendo l’eccezionalità della cosa allora saremo tutti più sereni nel capire che vanno prese decisioni eccezionali e che dobbiamo digerirle, anzi aiutare e proporre noi stessi qualche soluzione alla federazione. Quando ci verrà data la possibilità di riprendere capiremo a che mese siamo arrivati, e in base a quello sarà fatto quello che si può. Eccezionalità, ovvio, significa anche prendere decisioni “eccezionali” da parte della federazione per retrocessioni e organici della prossima stagione.

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