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Calcio | 27 gennaio 2021, 14:30

CALCIO DILETTANTI AL BIVIO - PARLA GIULIO IVALDI: "Abbiamo inviato a Roma il nostro programma per la ripresa. Siamo favorevoli a un inizio dell'Eccellenza prima del 5 marzo"

Il presidente FIGC Liguria spiega: "Abbiamo due preoccupazioni principali: come comportarci con le retrocessioni in caso di cambio di format o di una stagione non completata regolarmente e come comportarci con le società che non se la sentissero di riprendere, per motivi più che legittimi dovuti al Covid”. Di seguito alcune nostre considerazioni generali sugli altri campionati e i possibili scenari.

CALCIO DILETTANTI AL BIVIO - PARLA GIULIO IVALDI: "Abbiamo inviato a Roma il nostro programma per la ripresa. Siamo favorevoli a un inizio dell'Eccellenza prima del 5 marzo"

Sono giornate pesanti, importanti, decisive in Federazione. In questi giorni si deciderà il destino della stagione sportiva e dei campionati dilettantistici.

Il presidente regionale Giulio Ivaldi con grande disponibilità e senso di responsabilità ha risposto alle nostre domande, non sbottonandosi troppo anche perché molte delle decisioni che dovrà prendere non dipendono da lui ma dal Governo e dagli eventi.

“Una cosa ve la posso dire –ha spiegato- abbiamo mandato a Roma il nostro progetto per terminare i campionati, noi come gli altri comitati regionali, specificando che siamo favorevoli a un inizio anticipato del campionato di Eccellenza rispetto alla data del 5 marzo e che garantiremo il nostro sostegno economico alle società per quanto riguarda tutte le spese sanitarie. Abbiamo due preoccupazioni principali: come comportarci con le retrocessioni in caso di cambio di format o di una stagione non completata regolarmente e come comportarci con le società che non se la sentissero di riprendere, per motivi più che legittimi dovuti al Covid”.

Queste le parole rilasciate da Ivaldi, che non ha voluto andare oltre in questo momento molto delicato.

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Abbiamo cercato allora noi di capire, interpretando alcune sue parole, quali potrebbero essere gli scenari.

-C’è sicuramente un discorso aperto con il campionato di Eccellenza, l’unico che potrebbe partire prima della fatidica data del 5 marzo, adottando il protocollo della serie D con i tamponi settimanale e tutte le spese in più coperte dalla Lega o dalla Federazione-

-Tutti gli altri campionati, se partiranno, saranno comunque costretti ad aspettare quella data prima di poter riprendere allenamenti e, quindi, le partite.

- Il Consiglio direttivo del 5 febbraio sarà molto importante per definire il futuro della stagione sportiva.

- E’ stato previsto il termine della stagione per il 30 giugno, ma teoricamente si potrebbe andare anche oltre. Si entra però in una stagione brutta, perché se si potrà ricominciare in toto la vita normale alcuni lavori stagionali potrebbero essere ostacolo per qualche calciatore dilettante. E’ anche vero che tutti ci ricordiamo le epoche dei tornei estivi di una volta (vedi Rottigni Marchisotti, Palasport, Coppa del Sindaco), quando si giocava in piena estate. Il mese di luglio potrebbe essere utilizzato per le fasi finali dei campionati.

- Se si riprendesse il 5 marzo, per le altre categorie, sarebbero date alle squadre tre settimane di tempo per prepararsi. Si potrebbero giocare i recuperi il 21 e 28 marzo e dal 7 aprile si potrebbe ricominciare il girone di andata, alla fine del quale in base alla classifica si dividerebbe il campionato in due gironi. In pratica il ritorno sarebbe “dimezzato” in due gironi da 8 per una sorta di playoff e playout. In questo modo si disputerebbero 18 partite con qualche infrasettimanale.

-Particolare attenzione al girone A di Prima categoria, che seguirebbe le sorti dell’Eccellenza.

-Capitolo Eccellenza: partendo prima del 5 marzo si potrebbe tentare di giocarla tutta, rispettando il format.

-Due temi importanti:

1) Come comportarsi con le retrocessioni con questi format rivisti?

2) E’ vero che se una società si iscrive si assume l’obbligo di portare a termine la stagione, altrimenti viene dichiarata inattiva. Ma se qualche società dovesse addurre motivazioni concrete e molto attuali come la paura della pandemia come potrebbe la FIGC retrocederla in Terza, come potrebbe obbligarla a giocare? Se alcuni giocatori fossero costretti dai propri datori di lavoro a non partecipare ai campionati? Tutte componenti che vanno oltre il mondo sportivo, e che “costringeranno” la Federazione a chiudere un occhio su eventuali rinunce.  Tutte queste e altre situazioni imporranno la creazione di categorie molto “robuste” per la stagione 21/22.

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