Calcio - 25 marzo 2021, 08:56

Il silenzio attorno a scuole calcio e settori giovanili. Il pensiero di…Fulvio Ganci

Il responsabile del settore giovanili dell'Athletic Club Albaro: «E' dura durissima non fare perdere entusiasmo e motivazioni ai ragazzi ma anche agli adulti»

Il silenzio attorno a scuole calcio e settori giovanili. Il pensiero di…Fulvio Ganci

Tre domande per capire come stanno vivendo in questo momento le società liguri per quanto riguarda il settore giovanile e la scuola calcio.

Risponde Fulvio Ganci responsabile del settore giovanile dell'Athletic Club Albaro.

1) Ciao Fulvio. Come state vivendo questo momento con la vostra scuola calcio / settore giovanile?

È un momento molto complicato che sinceramente ad un anno di distanza non pensavamo di dover ancora gestire. Questa stagione se possibile è ancor peggio forse della precedente, perché consolida un disagio nella fascia di età 12-18 anni che si pensava potesse esaurirsi in breve tempo, e purtroppo non ci sono previsioni rosee a breve, infatti é nel comunicato Figc del 23 marzo la decisione di interrompere definitivamente lo svolgimento di competizioni sportive organizzate dalla Lnd, con esclusione della Eccellenza, pietra tombale sulle speranze di poter riprendere in qualche modo. Diventa critica la gestione soprattutto per i ragazzi più grandicelli giovanissimi ed allievi ai quali manca la partita adesso in maniera evidente, ragazzi che iniziano a dare segnali di stanchezza per gli allenamenti individuali senza contatto e dovremo fare serie riflessioni per come procedere fino a fine stagione, mi sembra più serena e semplice la gestione tra i più piccoli che nel gioco, nell' essere insieme ai loro piccoli amici trovano l'entusiasmo utile . Tutta la nostra attività dai piccoli amici ai juniores è organizzata nel rispetto del protocollo sportivo che prevede allenamenti individuali senza scorciatoie o deroghe e veramente tanti meriti vanno riconosciuti da me e dal direttore della area Tecnica Andrea Conte all'impegno e alla abnegazione dei nostri tecnici. Ma è dura durissima non fare perdere entusiasmo e motivazioni ai ragazzi ma anche agli adulti.

2) Un tuo pensiero sul silenzio che ha accompagnato finora questi settori?

In genere si parla di tutto tranne di loro dei ragazzi della fascia 12- 18 anni. Dimenticati e silenziosi sono stati definiti, la generazione che soffre di più gli manca la scuola, gli sottraggono lo sport. Eppure lo hanno accettano con grande equilibrio, noi adulti non lo dovremo mai dimenticare perché avranno bisogno di noi dal punto di vista psicologico e stanno dimostrando di meritare molta attenzione, più degli adulti . Sarebbe semplice stigmatizzare il silenzio delle istituzioni del calcio rispetto ai settori giovanili ma, va anche evidenziato che trovare soluzioni in mezzo a tutte le logiche dei dpcm che si sono susseguiti è molto complicato, ancor di più per chi ha ruoli di responsabilità. Accontentiamoci di ciò che si sta facendo, incontri coi centri federali, webinar di aggiornamento tecnici, oggi di più, ne il comitato ne la delegazione secondo me possono proporre, in attesa di tempi normali speriamo a settembre ottobre. Forse ipotizzerei qualche incontro anche in remoto tra i responsabili dei settori giovanili e la delegazione sulla falsariga di quelli del SGS Liguria, potrebbe essere una decisione utile.

3) Per la prossima stagione ripartiresti con le fasce di quest’anno? 

L'istinto mi farebbe rispondere ovviamente si, poi però dobbiamo essere consapevoli che siamo all'interno di un sistema che ha categorie ben definite dalla Uefa, dalla under 17 fino agli under 12 e le categorie più piccole. Bisogna capire quanto i regolamenti delle nostre Carte Federali permettano questi blocchi. Per quanto mi riguarda consoliderei e farei diventare strutturale l'under 18 allungando di un anno nella sostanza il percorso del settore giovanile agonistico, e valuterei di ipotizzare un terzo anno giovanissimi oltre ai due attuali fascia B e secondo anno, per qualche stagione, perché certe leve come i 2006 ed in parte i 2007 rischiano veramente di passare dalla attività di base agli allievi, alle porte del calcio degli adulti con poca esperienza pregresso, un peccato. Vedremo come la federazione penserà di superare queste storture.

 

LB

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