Davide Poggi, classe 1981, centrocampista tutto cuore grinta e polmoni con un passato con le maglie di Baiardo, Castelletto e Campomorone, aveva smesso di giocare cinque anni fa. Oggi è il capitano della Resistente, squadra del girone E di Seconda, e domenica mattina ha fatto parlare di sè perchè con un grande gesto di fair play ha fatto annullare l'espulsione di un giocatore del Voltri 87, a cui l'arbitro per errore aveva mostrato il rosso. Un gesto come se ne vedono pochi sui campi, e che come tale va rimarcato.
Ma intanto con Davide facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cosa lo ha convinto a tornare in campo accettando il progetto Resistente:
Un po' di anni fa avevo smesso per impegni familiari, adesso ho due bambini, il lavoro che faccio non mi permetteva più di allenarmi, ho anche una scuola calcio che mi occupa molto tempo... Ho incontrato per caso Davide Messina, mio vecchio compagni nelle giovanili del Baiardo, ed è nato questo mio interessa a chiudere la carriera con il progetto della Resistente. E' un progetto che va al di là del calcio, è una comunità che si autofinanzia e si sostiene, dove i tifosi vengono alla partita con un pizzico di sarcasmo e molta educazione, dove i giocatori sono i primi tifosi e vanno a sostenere i compagni che giocano a 7 e a 5 nella Uisp. Un progetto inclusivo e senza discriminazioni che mi è piaciuto sponsorizzare e appoggiare. Sfidando me stesso a 40 anni ho provato a cominciare ad allenarmi, mettendomi in gioco e soprattutto convincendo mia moglie, l'impresa più dura. Ho trovato un gruppo affiatato e tecnicamente valido, sono contento perchè sono riuscito a ritagliarmi uno spazio giocando da titolare e con la fascia di capitano.
E veniamo all'episodio di domenica scorsa, avvenuto quando la Resistente stava perdendo 1-0 col Voltri (risultato poi finale) e avrebbe potuto approfittare dell'espulsione di un avversario che invece Poggi ha fatto annullare:
Nell'idea della Resistente c'è la proposta di un calcio differente, di un calcio anche intenso ma che rispetta gli avversari e l'arbitro. Da capitano mi sono trovato nella situazione in cui un ragazzino del Voltri mi aiutava a rialzarmi, l'arbitro ha visto male e si è avvicinato col cartellino rosso, io pensavo fosse rivolto a me, invece il rosso era per il mio avversario, che non aveva fatto nulla. Allora, anche se eravamo sotto di un gol, mi sono sentito di sostenere la verità dei fatti e scagionare il ragazzo del Voltri, nonostante le convinzioni dell'arbitro. L'arbitro si è fidato di me e ha fatto rientrare il ragazzo che stava uscendo quasi con le lacrime agli occhi. Sto completando un percorso su me stesso, dopo tanti anni di botte ed esaurimento in campo sto cercando di fare sempre la cosa giusta. Vorrei lanciare un messaggio positivo oggi e fino alla fine del campionato, secondo quelli che sono i valori della Resistente.