/ Calcio
Lavoro in Italia

Cerca sul sito

Vai all'archivio ›

Calcio | 30 novembre 2022, 00:06

TANTI AUGURI A... GABRIELE GERVASI

Il vicedirettore tecnico delle giovanili della DINAMO TBILISI in Georgia oggi compie gli anni e risponde alle 10 domande.

Gervasi con Kaka Kaladze

Gervasi con Kaka Kaladze

1-Ciao, calcisticamente che compleanno è e come festeggerai?

Calcisticamente è un bellissimo compleanno. In questa nuova veste di vice direttore tecnico alla DINAMO TBILISI non sarò direttamente sul campo con una squadra , ma sarò con il gruppo di allenatori che gestiamo insieme al Direttore Andrès Carrasco e festeggeremo tutti insieme in Accademia.  Il giorno dopo festeggerò con mia moglie e col gruppo di “stranieri” che lavorano con me : alla Dinamo, oltre al sottoscritto , lavorano altri 3 italiani e 2 spagnoli.  Mancano solo i miei genitori, ma rimedieremo nelle vacanze di Natale.

2-Un commento alla stagione della tua squadra dilettantistica

Come ti dicevo non sto allenando direttamente una squadra ma sto facendo un lavoro diverso. In ogni caso posso dirti che i campionati delle nostre squadre giovanili che stanno volgendo al termine (qui abbiamo calendario asiatico Marzo-Dicembre) stanno andando tutti bene e sabato la nostra Prima squadra giocherà l’ultima di campionato e  se otterrà i 3 punti , saremo campioni di Georgia. Nel calcio dilettantistico ligure faccio sempre il tifo per il Ceriale a cui auguro il meglio per la stagione in corso.

3-Genoano, sampdoriano o? Cosa pensi della stagione della squadra per cui tifi?

Di famiglia doriana e con 8 anni di lavoro nel Genoa posso dirti di seguire le sorti di entrambe le squadra. Chiaramente ho molti amici ed ex colleghi in rossoblù, quindi sono più vicino alle vicende del Genoa che spero possa tornare presto in serie A. Per ragioni familiari però , auguro anche alla Samp di trovare una miracolosa salvezza da cui ripartire, potendo così rivedere il derby in serie A l’anno prossimo.

4-Com’è il tuo rapporto con gli arbitri

Direi buono : da allenatore ho subito un solo allontanamento quando allenavo il Ceriale in Promozione ormai 13 anni fa. In generale ritengo che come in tutti gli ambiti, prima di parlare di arbitri dobbiamo parlare di persone e, nel grande numero, ce ne sono di ogni livello sia  umano sia professionale. In ogni caso, senza arbitro non si gioca e quindi cerchiamo di tenerci stretti quei pochi che ancora si appassionano ad un ruolo molto complicato.

5-Chi vince il Mondiale?

Come squadra il gioco migliore lo esprime la Spagna. Ritengo la Francia e Brasile le più forti a livello individuale. Personalmente tiferò Albi-Celeste, sia per i molti amici Argentini che ho, sia perchè Messi meriterebbe di chiudere la carriera con una Coppa del Mondo.

6-Dimmi tre qualità che deve avere secondo te un buon allenatore

Lealtà : i giocatori sentono l’odore della bugia e se si vuole essere credibili ed empatici è meglio dire una verità scomoda che mentire per guadagnare un tempo effimero che non porterà a nulla di buono.

Equilibrio emozionale: non esaltarsi troppo quando va bene, né abbattersi nei momenti negativi che normalmente sono molti di più in una carriera. L’equilibrio regala anche elasticità che trovo sia una componente che ha fatto la fortuna di  alcuni grandi allenatori come per esempio Ancelotti .

Curiosità : la voglia di aggiornarsi e mettere in discussione le proprie certezze porta ad una conseguente crescita di competenze specifiche e collaterali fondamentali per il ruolo dentro e fuori dal campo.

7-Nel calcio conta più la testa, il cuore, le gambe, la tecnica, la tattica o la grinta e perché?

Serve tutto, anche se la componente mentale ed emozionale può potenziare un talento oppure farlo disperdere se non supportato dalla cosiddetta “testa”.

8-Prima di smettere vorresti che…

Spero che questo momento sia ancora molto lontano. Nel frattempo mi godo il mio splendido presente alla Dinamo Tbilisi e spero di proseguire qui fino alla fine dei miei 3 anni di contratto e perché no anche più a lungo. In generale spero che il calcio mi regali ancora la gioia di lavorare e girare il mondo come è stato finora.

9-Tatticamente… meglio prima non prenderle o fare un gol più dell’avversario?

Dipende. Sono molte le condizioni che possono far pendere la bilancia per una risposta o l’altra. Sicuramente per creare uno spettacolo gradevole per il grande pubblico penso che la ricerca del gol e del gioco offensivo siano da promuovere maggiormente, ma un allenatore intelligente deve sapere quando schiacciare l’acceleratore o tirare un pochino il freno a mano per non sbandare.

10-   Il calcio come valvola di sfogo: quello che hai imparato giocando/allenando/dirigendo nel calcio ti ha insegnato qualcosa per la vita? O viceversa nel calcio hai adottato una tua particolare filosofia di vita?

Il calcio è diventato il mio lavoro, grazie al calcio ho potuto girare davvero il mondo: Canada, Cina, Giappone, Turchia, Armenia, Georgia e non solo. Grazie al calcio mi sono avvicinato a studi scientifici che mai avrei preso in considerazione diversamente, ho imparato e sto migliorando ad esprimermi in Spagnolo e in Inglese. Sono cresciuto come uomo e professionista durante il mio percorso. La vita extracalcio però mi ha insegnato molto, soprattutto negli ultimi 3 anni che sono stati davvero tosti: ho imparato a dare il giusto peso a ciò che accade e gestire molto meglio lo stress da campo che ritengo un carburante per dare il massimo , ma se diventa eccessivo può far grippare il motore. Continuo però ad essere appassionato del “gioco” e vedo tantissime partite di tutti i livelli.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore