Ecco l'editoriale del presidente Uisp, Tiziano Pesce, per il Vademecum 2023-24 dell'associazione, che sarà diffuso con l'avvio della nuova stagione sportiva, dal 1 settembre:
"Partecipazione, sport, terzo settore: la nuova frontiera dello sport sociale e per tutti Uisp per la stagione sportiva 2023-2024 non potrà che avere queste coordinate.
Il valore sociale dello sport è inclusione, salute, parità di genere, diritti, solidarietà, sostenibilità. Ma anche innovazione delle attività e qualità della formazione e dei servizi.
L’Uisp è una grande rete associativa che esiste concretamente e che è stata riconosciuta anche come Rete associativa nazionale, con precise responsabilità e opportunità che le arrivano dal Codice del terzo settore.
Nuove sfide e occasioni che la parola “sport” ha saputo conquistarsi, in Italia e in Europa, grazie anche ad una pratica quotidiana che vede l’Uisp impegnata con le istituzioni nel lavoro di coprogrammazione e coprogettazione. L’asticella si alzerà ancor di più nei prossimi mesi e l’Uisp cercherà di farsi trovare pronta, grazie a iniziative, manifestazioni, attività, e progetti nazionali, regionali e territoriali.
Abbiamo alle spalle stagioni molto difficili per tutto lo sport di base, con il tunnel della crisi sanitaria dovuta al Covid-19, al caro bollette, all’inflazione. Anche nella nuova stagione l’Uisp dovrà essere in grado di mettere in campo tutto il potenziale dello sport sociale e per tutti e per mettere costantemente il suo sistema associativo al servizio delle associazioni e delle società sportive di base, delle persone di tutte le età, dai giovani agli anziani, e delle famiglie, per contribuire a dare risposte e sostegno, accanto alle istituzioni, a quelle fasce di popolazione che mostrano le maggiori sofferenze. Da sempre, fin dal 1948, Uisp significa cultura del corpo e diritto allo sport per tutti: libertà di espressione e creatività, nessuno escluso, per tutte le età e condizioni sociali.
Oggi lo sport sociale è trasversale ad una serie di politiche pubbliche in quanto interessa salute, diritti, educazione, inclusione, mobilità e sostenibilità ambientale, rigenerazione urbana, uguaglianza di generi, beni comuni, sviluppo economico ed occupazionale. Per questo è importante proseguire nel percorso di emancipazione dello sport di promozione sociale avviato dalle riforme, che vada oltre le disuguaglianze ancora esistenti all’interno del sistema sportivo tradizionale.
L’Uisp continuerà ad impegnarsi con tutte le proprie energie per affermarsi sempre più come corpo intermedio credibile ed affidabile, capace di stare a pieno titolo e con pari dignità nella vasta galassia del terzo settore del Paese, e per essere protagonista di una forte ripresa della dimensione relazionale, che rifugga da individualismi che sempre di più sfociano in pericolosa solitudine, una dimensione relazionale da intendersi come forma civile capace non solo di ricucire gli strappi ma soprattutto di essere promotrice di una rinnovata dimensione umana, un modello di sviluppo sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale che dia piena rilevanza alla persona.
Insieme dovremo accompagnare una rinnovata cultura del cambiamento che ci faccia esercitare al meglio il nostro dovere di rappresentanza, nei confronti dei nostri associati e delle comunità alle quali facciamo riferimento nel rapporto con le rispettive realtà territoriali, un impegno che, come dimostra la storia dell’Uisp, oltrepassa i confini nazionali, attraverso le attività di interculturalità e cooperazione, i rapporti e l’impegno all’interno dei network internazionali in cui da tempo operiamo.
Tutto questo, all’interno di un contesto sociale che vede profonde trasformazioni strutturali, con particolare riferimento alle transizioni, digitale, ecologica e demografica, significa per noi attivare una vera e propria “transizione sportiva” che rafforzi un processo di piena emancipazione dello sport di base come diritto di cittadinanza, che lo legittimi nella promozione dei valori europei e accompagni una ripresa intelligente, sostenibile, inclusiva, per una nuova qualità della vita e per un nuovo welfare.
Un pieno riconoscimento della promozione sociale dello sport come una vera e propria conquista di civiltà, da realizzare senza alcun rinvio. E noi, continuando a “Marcare la meta”, ci impegneremo così, ogni giorno, ad “Accelerare la transizione”.
Sempre avanti, c’è bisogno di tutte e tutti NOI!