È cominciato il campionato di Serie D per la prima squadra femminile del CUS Genova Volley, inserita nel Girone B. Una stagione di grande rinnovamento, anche in panchina, dove a prendere il posto di Riccardo Serra è stato Tiziano Caponi, tecnico con grande esperienza nel femminile. Analizziamo questa prima parte di stagione attraverso le sue parole.
Caponi ha iniziato a giocare a pallavolo proprio nel CUS Genova, prima esperienza di 21 anni di carriera per poi chiudere nuovamente al CUS Genova. Da lì lo switch in panchina, che lo ha reso un tecnico specializzato nella pallavolo femminile. «La mia prima esperienza da allenatore risale al 2000 in una Terza Divisione», racconta, «da allora ho allenato solo nella femminile tra giovanile e prime squadre».
Quando è arrivata la chiamata del CUS Genova? «Dopo aver chiuso l’esperienza di quattro anni a Serteco volevo fermarmi», ammette il tecnico, «poi è capitato di sentirci con la dirigenza della Sezione Volley del CUS Genova e alla fine sono arrivato qui». «Mi è stato chiesto di tirare un po’ le fila tecniche del settore femminile e di supportare gli allenatori», spiega Caponi, «un progetto che ho abbracciato perché ho potuto vedere le potenzialità e i numeri del CUS». Una squadra e tante giocatrici giovani, «magari con caratteristiche antropometriche fantastiche ma magari meno finalizzate al gioco», e cercare di dare loro una mano «è una sfida molto stimolante che non potevo non accettare».
Una squadra che è stata rinnovata, con l’addio delle giocatrici più esperte. «Dovendo rifondare la squadra anche in ruoli chiave come quello della palleggiatrice», racconta l’allenatore, «abbiamo avuto la fortuna di poter valutare e scegliere giocatrici con buone potenzialità e in età da U18». Le giocatrici giovani che hanno deciso di restare, invece, costituiscono una sfida per il tecnico: «Cercherò di condurle a uno step successivo di crescita con il lavoro in palestra». Il tutto per una squadra femminile composta largamente da giocatrici U18.
«Ho la consapevolezza che sarà un campionato molto difficile», ammette Caponi, «l’obiettivo sportivo che ci siamo dati è sicuramente quello di mantenere la categoria». Quale invece l’obiettivo tecnico? «Sicuramente quello di creare uno status e una metodologia di gioco che deve rispecchiare quella dell’alto livello». «Mi piacerebbe creare una prospettiva di crescita», aggiunge l’allenatore, «perché il CUS sia sempre in grado di produrre le sue giocatrici da far crescere in prima squadra». Un obiettivo futuro è sicuramente la Serie C, «ma tra qualche anno perché ora dobbiamo stabilizzare la parte tecnica».
Un campionato che è cominciato con due sconfitte, delle quali una contro il Tigullio Sport Team retrocesso dalla Serie C e una questa domenica contro Normac VGP. «L’inizio è sicuramente in salita», analizza Caponi, «domenica avremmo meritato di portare a casa un punto ma paghiamo un po’ di inesperienza al momento». «Non sono preoccupato», spiega il tecnico, «in quanto il progetto che abbiamo messo in campo è ambizioso ma difficile e potremmo solo fare un’analisi nel lungo periodo». «Nonostante l’inizio in salita», in chiusura, «dobbiamo continuare a lavorare per raccogliere nel futuro».