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Promozione | 16 aprile 2024, 15:18

LA BANDIERA / Daniele SEMINO, una carriera intera al San Cipriano

23 stagioni di fila tutte d'un fiato per la bandiera classe 1985 della squadra di mister Pandiscia

LA BANDIERA / Daniele SEMINO, una carriera intera al San Cipriano

Con l'esordio di domenica pomeriggio a Ventimiglia, Daniele Semino, centrocampista classe 1985, ha toccato la sua ventitreesima stagione di fila da giocatore del San Cipriano (Promozione, girone A). 

In un flash ripercorre aneddoti, curiosità, amarezze, grande gioie, sacrifici e tanta passione verso questi due colori. <Sono arrivato a SanCi nel 2001 dalla Goliardica, dove ho esordito in prima squadra a 16 anni con Matteo Campora e Massi Solidoro… qualche annetto fa!! Nel SanCi sono partito dalla Juniores e andavo in panchina la domenica mattina con la prima squadra in Prima Categoria; quello stesso anno siamo saliti in Promozione dopo una serie infinita di spareggi che ho avuto la fortuna di giocare. Eravamo uno squadrone: Formoso, Bacigalupo, "Bubu" Traverso, Pensa, Scalzi e "Joe" Ferrando in panchina a cui sicuramente devo tantissimo per la fiducia che ha riposto in me. Avevo 16 anni e mi buttava dentro senza paura>. 

Dalla Prima alla Promozione, un salto importante per il giovane Daniele Semino, che inizia piano piano a ritagliarsi il suo spazio: <Poi sono arrivati gli anni della Promozione e dell'Eccellenza, ero in squadra con giocatori straordinari come Alessio, Stevano (prima compagno e poi mister), Di Somma, Ferrando, Potocnik, Veroni, Friedman, Cannistrà, Ubertelli, De Fazio. Ho avuto la fortuna di poter marcare (provare a prendere) gente come Bracco, Ruocco, Alberti, Spatari (quest’anno il figlio, Christian, gioca a SanCi), Amirante, Ramenghi, Grazzini Meazzi, Cattardico e molti altri… penso il meglio che potesse offrire il calcio dilettantistico. Ahimè, però, sono arrivati anche i primi problemi alle ginocchia, che mi hanno tormentato e mi hanno portato a subire ben cinque operazioni, ma ogni volta che sono finito sotto i ferri il primo pensiero è sempre stato quello di tornare prima possibile in campo e direi che ce l’ho fatta. È l’augurio che oggi faccio a Omar Rizqaoui, anche lui cuore SanCi, che a breve andrà incontro all’ennesimo intervento al ginocchio. In bocca al lupo ragazzo, torna presto (Chiara a casa non ti vuole!!)>.

Ma quali sono gli attimi più belli che ricorda la bandiera del San Cipriano? <Ritornando agli anni a SanCi, non chiedermi le presenze perché non sono il tipo che si segna queste cose. Mi è sempre piaciuto allenarmi e dare tutto in settimana per arrivare pronto alla domenica, anche perché dovevo andare più degli altri per giocare. Ed è la cosa che cerco ancora oggi di trasmettere ai miei compagni, tanti molto più giovani di me. 

Sicuramente, ricordo con molto piacere il gol al Certosa l’anno in cui abbiamo vinto la Prima Categoria con Gianni Stevano. Sinistro all’incrocio dopo un coast to coast di 50 metri, 1-0 a cinque dalla fine. Poesia, come direbbe Mr. Punzo. Concludo con i ringraziamenti al SanCi di oggi: a Mr. Pandiscia e a Mr. Tovani per la possibilità che mi hanno dato domenica - anche perché un altro anno a questi livelli il mio fisico non lo reggerebbe (ho dato tutto!) - alla società, Silvano, Gigi, Fabio, Aldo, Gino, Marco, Renato, Carlo, Gian e Paolo e ai nuovi arrivi Davide e Mimmo, ma soprattutto ai miei figli Edo e Rebecca e a mia moglie per tutti i sacrifici che hanno fatto. Ora però testa al Legino perché non siamo ancora salvi. Dopo 23 anni, passati per la maggior parte in coppia con mio fratello Matteo, vorrei chiudere in bellezza.>

Andrea Bazzurro

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