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Seconda categoria | 25 maggio 2024, 13:39

L'ADDIO AL CALCIO DI ALBERTO INGLESE Intervista al portiere del San Lorenzo

"Sicuramente questo sport mi mancherà, mi ha accompagnato per tanti anni della mia vita, lo vedo già, ma le mie priorità ora sono cambiate"

L'ADDIO AL CALCIO DI ALBERTO INGLESE Intervista al portiere del San Lorenzo

Alberto Inglese, bandiera e capitano storico del San Lorenzo, è giunto alla fine della sua carriera, all’età di 39 anni dice addio al calcio giocato. Ha iniziato a muovere i suoi primi passi sul manto verde nelle giovanili della Rapallo Ruentes prima e della Grassorutese poi come portiere, seguendo le orme del papà.  Nell’annata 2001/2002 una svolta importante, grazie a Maurizio Pesce, approda nella Sammargheritese, società che gli permetterà di arrivare fino a fare un paio di panchine “tra i grandi”. Nel 2004 l’annata in Prima squadra con la Corte 82, di Mister Camisa, allenatore che l’ha lanciato e col quale ha concluso il suo percorso calcistico. Dal 2005 al 2024, “una vita”, con la maglia del San Lorenzo ,come una seconda pelle, solo una breve parentesi alla Rapid Nozarego ha diviso temporaneamente Alberto dai neroverdi. “Batman”, com’è stato soprannominato dai suoi ex compagni di squadra, vanta due campionati vinti e due promozioni playoff, di Seconda categoria. Come spesso accade in una carriera longeva, ci sono anche delle macchie che la segnano, vedi le tre retrocessioni. Un episodio indelebile che resterà nella mente del “portierone” ce la racconta con queste parole : "La parata che ricordo con maggior piacere è quella su Alfonsi in un derby nei minuti finali tra San Lorenzo e Rapid che ha salvato il risultato". Sul suo futuro lontano dal campo Inglese si esprime così: "Sicuramente questo sport mi mancherà, mi ha accompagnato per tanti anni della mia vita, lo vedo già, ma le mie priorità ora sono cambiate, voglio dedicare più tempo a mia moglie Eleonora ed a mio figlio Edoardo. Non credo avrò più un ruolo nel calcio, ma un giorno mi piacerebbe compiere quell’unica presenza che manca, la numero 300 con la maglia del Sanlo. Un grande grazie va a tutti quelli con cui ho condiviso tutti questi anni, soprattutto a compagni come Spanó, Peri, Indaco e Rossini, senza dimenticare la famiglia De Trizio, il Presidente Balsi,ed il massaggiatore Olivieri, figura fondamentale".

Alessandro Modafferi

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