Lelle De Ferrari, il tuo Atletico Quarto è fra le favorite della Prima C, possiamo dirlo?
“Favorita è sempre una parola grossa, diciamo che siamo in un girone molto equilibrato e che abbiamo costruito una rosa che deve ambire almeno ai playoff. Due anni fa perdemmo con la Panchina proprio ai playoff, mentre anno scorso è stata una annata un po’ più scadente dettata da mille situazioni, fra cui una certa perdita di entusiasmo, cosa che questa squadra non può mai permettersi di perdere. Se questo gruppo ha entusiasmo riesce sempre a esprimersi al massimo, altrimenti è dura”.
In panchina fiducia a Luca Margari, al rientro dopo un periodo di stop:
“Margari è un allenatore giovane che ha tanta voglia di fare e rientrare nel giro. L’ho voluto fortemente e penso che meglio di questa squadra per uno lui non ce ne fossero altre. Nei primi due mesi di lavoro ho visto ottime cose, siamo passati in Coppa Liguria in un girone duro con Vecchio Castagna, Priaruggia e Pieve; ci tenevo particolarmente perché la Coppa è utile a dare continuità, a fare qualche partita in più per far giocare tutti i componenti della rosa. E lo dico, ci piacerebbe arrivare in finale, finale che qualche anno fa perdemmo in Seconda”.
Un girone molto equilibrato, si diceva, con Priaruggia e Borgo Incrociati candidate a un campionato di vertice. E l’Atletico Quarto?
“Noi abbiamo inserito in rosa pezzi mirati e importanti come Ilardo e Fenati, due autentici big per la categoria. Dipenderà da loro calarsi nella mentalità della Prima categoria. Se lo faranno saranno due importanti frecce al nostro arco. Abbiamo poi aggiunto 3 giovani di valore come Giansoldati, Tabacco e Venturini, 2003, 2004 e 2005 di ottimo livello pronti a sgomitare per un posto in squadra e trovare spazio in una rosa cosi importante. E non dimenticherei nemmeno l’arrivo di Mattia Filippone, altro innesto di valore”.
E’ l’Atletico Quarto più forte di sempre?
“Direi che possiamo dirlo. La prima richiesta che ho fatto all’allenatore però è stata quella di ridare entusiasmo a un gruppo che lo aveva perduto per colpa di tutte le componenti. Forse ci siamo cullati dei successi dell’anno precedente e anno scorso abbiamo ottenuto un risultato inferiore alle nostre potenzialità”.
Ma un domani la Promozione sarebbe sostenibile?
“Le persone che ci stanno dietro e che lavorano in società sarebbero all’altezza di una categoria superiore, mancherebbe qualcosa per il salto di qualità ma le soluzioni poi si trovano, intanto partiamo da una base importante. Quest’anno anche la società sarà rafforzata per poter crescere ancora, sono convinto che società e squadra debbano crescere di pari passo”.
E da sabato si comincia a fare sul serio:
“Ora la parola passa al campo, ai giocatori ho detto che devono capire di far parte di una società e di un gruppo importanti, e tutti ci aspettiamo risultati importanti. Anche l’allenatore lo sa e ha tutti i mezzi per ottenerli, vede il calcio in modo offensivo come piace a me e questo è già molto”.