Dopo la lunga squalifica, poi ridotta, l'ex portiere del Torriglia Stefano Bernini è tornato in campo a difendere i pali della Rabona VDA. Oggi ci racconta le sue emozioni, il lungo periodo di attesa, i pensieri che gli erano balenati in testa in questi mesi e l'adrenalina che ha riprovato finamente ieri pomeriggio...
E' stata durissima aspettare sino a questo week end... La fine dell'anno scorso è stata una bella cavalcata con la vittoria dei play off del Torriglia e tutto sommato sono riuscito a sopportarla... L'estate è passata in qualche modo, ma poi l'inizio della preparazione è stato un problema... Per fortuna ho giocato due partite in Coppa però poi quando ha iniziato il campionato è stata veramente dura andare a vedere la squadra da fuori. Anche se comunque mi sono allenato e ho fatto tutto al meglio per arrivare pronto alla partita di ieri...
E ieri è stato bello risentire quell'adrenalina, quella voglia di vincere una partita da dentro il campo, parlare coi tuoi compagni, chiamare le marcature... Non vedevo obiettivamente l'ora, sembrava non arrivasse più il momento... Da quando è iniziato il campionato le settimane passavano lentissime... Adesso vediamo di far bene fino a fine anno e divertirci...
La squadra ancora non ha trovato la giusta quadra, perché ci sono stati tanti infortunati o squalificati. Chi ha giocato lo ha fatto benissimo sinora però speriamo a breve di avere tutti disponibili perché la squadra al completo secondo me ha veramente tanto potenziale.
Questa esperienza cosa mi ha insegnato? Visto che non ho sicuramente tanti anni davanti di calcio, mi ha insegnato a non parlare più con gli arbitri... Quello di ieri per esempio era un ragazzo giovane, ma un ragazzo con cui si poteva parlare in maniera ovviamente educata, era disponibile al dialogo, ci ho parlato due o tre volte durante la partita e ancora a fine partita e poi al bar in maniera pacifica e scambiandoci opinioni. E' stato bravo, ha arbitrato anche bene, sarebbe bello trovarli tutti così, intendo persone più che arbitri disponibili al dialogo.
Per chi è innamorato come me del gioco del calcio è stata veramente difficile, è stata dura, devo ringraziare un sacco di gente che soprattutto dopo la squalifica dei due anni mi ha confortato. Ex allenatori ed ex compagni che mi hanno spinto a non mollare, perché c'è stato un momento in cui ho detto "io smetto va bene così". Io ho 41 anni e ho fatto tanto, ho giocato tanto poi quello che ho fatto non sta a me giudicarlo. Poi tutti mi dicevano che non potevo smettere, che stavo troppo bene fisicamente, che non mi avrebbe fatto onore una fine così... Due anni di squalifica non potevano esistere e quindi sì, poi si è riaccesa un po' la voglia di lottare.
Ringrazio di nuovo Edoardo Grosso e l'avvocato Paolini per avermi seguito nel ricorso e avermi incentivato a farlo, mi hanno spinto sicuramente a non mollare, quindi devo loro molto. Ora ci godiamo quest'anno che per me è appena cominciato sperando di dare un contributo alla mia squadra che dalla primavera scorsa mi ha voluto. E devo molto anche al presidente della Rabona Massimo Solidoro che prima ancora di un presidente per me è un amico.












