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Prima categoria | 16 dicembre 2014, 12:59

Andrea Fiordalisio: "Sidio Corradi e Luca Monteforte fondamentali per la mia crescita"

Il nuovo acquisto del Via Acciaio, con un passato al Genoa e alla Sestrese, sceglie Vitellaro come compagno migliore, ringrazia il presidente Sciortino, ama Del Piero e ricorda una partita su tutte: "Inter-Genoa nelle giovanili, segnai in rovesciata, per uno juventino come me fu il massimo..."

Andrea Fiordalisio con la maglia della Sestrese esulta dopo un gol al Valdivara

Andrea Fiordalisio con la maglia della Sestrese esulta dopo un gol al Valdivara

Nome e Cognome: Andrea Fiordalisio
Data di nascita: 27/09/1993
Ruolo: Attaccante/Esterno Offensivo
Squadra: Via Dell'Acciaio
Categoria: Prima Categoria


1. Chi è l'allenatore che ti ha insegnato di più?

Nella mia crescita calcistica, penso siano stati fondamentali due allenatori, il primo è Sidio Corradi, che da ragazzino mi ha insegnato i fondamentali del calcio, nelle giovanili del Genoa, è il secondo Luca Monteforte, che nel primo anno in prima squadra con la Sestrese, mi ha fatto crescere sia tecnicamente che mentalmente e per ciò lo ringrazio molto, anche perché ho realizzato 10 gol da giovane in promozione, ed è stato un bel traguardo per me.

2. Chi è il compagno di squadra con cui hai più legato?
Sicuramente è Daniele Vitellaro, centrocampista della Rivarolese, con cui sono cresciuto sia dentro che fuori dal campo.

3. Chi è l'avversario più antipatico?
Non ci sono avversari antipatici o simpatici, in quei 90 minuti ci sono solo 11 avversari che faranno di tutto per fermati ma devi essere te bravo a superarli.

4. La partita che ricordi con più piacere?
La partita che ricordo e che ricorderò per sempre, è Inter-Genoa a Milano, dove segnai in rovesciata l' 0-1, essendo juventino per me fu una doppia gioia.

5. Perché non hai fatto più strada nel calcio?
Penso sia dovuto per diversi fattori, principalmente è colpa mia che a volte ho trascurato un po’ il calcio, ed è un rimpianto non aver sfruttato al massimo le mie potenzialità.

6. Il tuo calciatore-idolo sin da bambino?
Senza alcun dubbio, Alessandro Del Piero, è il modello di giocatore che mi sarebbe piaciuto imitare, un giocatore completo, sono cresciuto con le sue magie e i suoi gol alla tv, penso sia uno dei giocatori più rappresentativi per il calcio non solo italiano.

7. Soldi e calcio dilettantistico. Che legame c'è?
Ormai sin dalle basse categorie l'andamento delle squadre è basato anche sui fondi di cui una squadra dispone, un anno una squadra può essere tra le 'Big' del campionato, l'anno dopo può fallire, ciò rovina il calcio, ma fa parte di questo sport.

8. Se tu fossi il presidente della tua squadra cosa faresti?
Un giorno ci penserò, ora preferisco vivere il calcio da dentro un rettangolo verde, ringrazio il presidente della Sestrese Sciortino, con cui ho un rapporto che va oltre tra Giocatore e Presidente, e gli auguro buona fortuna per quest'anno.

9. Genoa, Samdoria o...?
Nato da una famiglia di Juventini, sono orgoglioso della mia fede, e degli ottimi risultati che stiamo raggiungendo in questi anni, tra le genovesi, sono sulla sponda rossoblu per il mio passato calcistico, ma faccio un in bocca al lupo per entrambe perché fa sicuramente piacere vedere le due squadre genovesi che tengono quasi lo stesso passo delle prime.

10. A fine carriera calcistica rimarrai nel calcio?
Spero e penso di rimanere nell'ambito calcistico, perché una passione non va mai abbandonata. E poi che il dire, il calcio è lo sport più bello che esista al mondo.

P. DP

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