Due giovani pallanuotisti freschi di medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, Niccolò Gitto e Andrea Fondelli, pensando sia al futuro dei propri figli (Gitto ne ha già due, Fondelli per ora è solo zio) sia al proprio futuro lavorativo post pallanuoto hanno deciso di avviare un progetto partendo proprio dalla capitale della pallanuoto, Recco, “Artebimbi”.
Come ha esposto lo stesso Gitto, Presidente del nuovo progetto, il giorno dell’inaugurazione il 5 ottobre, nell’aprire il centro “Artebimbi” l’intento è stato quello di fare qualcosa per i bambini che mancava a Recco e dintorni, non solo uno spazio per farli giocare e divertire, ma anche per imparare qualcosa con i laboratori che includono tra gli altri inglese, arte, fotografia, ballo e soprattutto per dare sfogo alla loro libera espressione grazie al metodo Montessori alla base di ogni attività.
Il motto di questa innovativa iniziativa è che ‘tutti i grandi sono stati bambini una volta ma pochi di essi se ne ricordano’ ed entrando negli spazi di “Artebimbi” sembra di essere catapultati indietro nel tempo, dove la tecnologia di tablet e cellulari che ipnotizzano i bambini moderni è stata rimpiazzata dagli strumenti per cucinare, fare foto, ballare, fare musica, occuparsi di orto e giocare in modo semplice e costruttivo.
Andrea Fondelli confessa che il suo sogno è quello di aprire altre sedi in altre città, c’è già un progetto per Brescia, che ha un bacino di utenza sicuramente più ampio di Recco, grazie anche al fatto che Gitto e sua moglie Victoria sono proprio di Brescia. L’idea è nata sentendo le mogli dei pallanuotisti, soprattutto gli stranieri, che non sapevano cosa far fare ai propri bimbi al di là dell’asilo, ma in generale per tutti i bimbi di Recco e dintorni.
Gli spazi di “Artebimbi” verranno usati anche per cose utili per la società, a breve ci sarà “Maternamente”, incontri gratuiti a tema con le mamme.
Andrea Fondelli, classe 1994, non è solo il Vice Presidente di Artebimbi, ma soprattutto ricopre il ruolo di centrovasca della Pro Recco e della Nazionale Italiana, definito dai tifosi “Capitan Futuro” quale punto di riferimento, e a tal proposito ha parlato anche della sua pallanuoto.
Andrea, la guardi la tua medaglia conquistata a Rio?
“Me ne rendo conto più adesso di averla vinta di quando ero a Rio, lì si pensava solo a giocare, poi da quando sono tornato alla normalità e la gente mi ferma e mi chiede cosa si prova, mi sono reso conto della gran cosa che mi è capitata, rivivo tutte le emozioni e ho capito davvero il valore della medaglia, che rimane per sempre nella storia dello sport. Ora per un po’ la tengo a casa, gli amici e i parenti mi chiedono di vederla, poi la metterò al sicuro in cassaforte. Sta per cominciare la nuova stagione e si va oltre”.
A chi l’hai dedicata?
“Alla mia famiglia, per i tanti sacrifici che hanno fatto per me, soprattutto mia mamma, ma anche papà e i miei fratelli Roberta e Luca e la dedico in particolar modo alla mia fidanzata Lucrezia che negli ultimi due anni mi ha supportato e sopportato perché le tensioni sono state parecchie, ma alla fine siamo stati ampiamente ripagati”.
A parte Rio, quale vittoria ti è rimasta nel cuore?
“La sfida scudetto del 2015 contro il Brescia: è stata una vittoria combattuta, ho fatto due gol decisivi e non mi dimenticherò mai le emozioni provate. Avevamo come allenatore Milanovic, all’inizio giocavo poco, ho fatto fatica, ma quella finale ha cambiato tutto per me, anche se ho vinto tante altre volte, con la Pro Recco e con la Nazionale giovanile”.
Non sei stufo di vincere? I tuoi obiettivi per quest’anno
“Non ci si stufa mai di vincere, ogni anno è difficile riconfermarsi ma la Pro Recco ha vinto gli ultimi 11 scudetti e subentra il dovere di vincere, deve esserci sempre la mentalità vincente”.
Mi piacerebbe replicare l’anno passato e in più vincere la Champions e trovare sempre più spazio nella squadra con il nuovo allenatore, anche se non è facile essendo tutti grandi campioni.
Invece a livello personale ora è partito “Artebimbi”, ma abbiamo anche un locale di famiglia,”Rosa dei venti” al Porto antico di Genova e gestiamo la Piscina Sciorba perché devo pensare al futuro, a quando smetterò di giocare”.
Un famiglia tutta pallanuoto, continui la tradizione…
“Per me è stato facile scegliere questo sport perché a casa si mangiava pane e pallanuoto. Noi siamo di Camogli e quando sono stato chiamato dalla Pro Recco ovviamente la mia famiglia mi ha consigliato di andare ma non è stato semplice e i primi tempi mi facevano cambiare la divisa fuori casa perché non doveva entrare nulla in casa della prima rivale del Camogli (ride…).
Mio papà Massimo è stato campione mondiale a Berlino nel 1978 e ora c’è la diatriba se vale di più la mia medaglia olimpica o il suo oro mondiale, ho detto a mio papà che ora posso parlare anche io di pallanuoto”.
Non è così scontato fare due chiacchiere con un campione del calibro di Andrea Fondelli, eppure così umile e maturo nonostante la sua giovanissima età data la profondità dei temi affrontati e il suo obiettivo in merito al nuovo progetto realizzato: “Vorrei che i bambini imparassero qualcosa grazie ad Artebimbi e crescessero con i nostri laboratori”.