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Serie D | 19 ottobre 2018, 11:57

Lavagnese, alla scoperta di Cristian Tos: "Qui ho trovato un ambiente sereno e competente. Tabbiani ha dato una identità alla squadra, Compagnoni è un Signore"

Il difensore centrale bianconero ci parla della sua carriera fra Santhia, Bellinzago e Argentina e analizza con noi il girone A di Serie D: "Il Lecco è molto forte, ma in campo non si è vista tutta questa differenza fra noi e loro"

Lavagnese, alla scoperta di Cristian Tos: "Qui ho trovato un ambiente sereno e competente. Tabbiani ha dato una identità alla squadra, Compagnoni è un Signore"

Cristian Tos, classe 1988, è uno dei giocatori più esperti della Lavagnese 18/19. Lo abbiamo incontrato per questa intervista a tutto campo dove ci parla della sua carriera e della sua attuale esperienza in maglia bianconera.


“Qui a Lavagna mi trovo bene, ho trovato un ambiente sereno, tranquillo, competente”.

Hai fatto tanti anni nel girone A della Serie D, ma hai giocato anche in quello toscano. Differenze?

“Nel girone A c'è più qualità, ci sono più squadre attrezzate, nel girone toscano ci sono formazioni più aggressive...”

Che idea ti sei fatto del girone A di quest'anno?

“Prima che iniziasse campionato, ho subito pensato a un girone tosto, guardando le rose delle squadre, ce ne sono tante attrezzate. Il Lecco probabilmente è la squadra più forte, l'abbiamo appena incontrata, hanno qualità e corsa, ti aggrediscono, possono stare lassù a lungo”.

Voi però siete andati vicini a batterli...

“Il pareggio è stato il risultato giusto, ma resta un po' rammarico perchè prima del loro pareggio c'era un rigore netto per noi. Il campionato è lungo, loro hanno una rosa molto ampia, sul campo non si è vista tutta questa differenza fra noi e loro, ma noi siamo davvero molto giovani...”



Tu giochi difensore centrale, sei uno dei più anziani, come ti rapporti coi giovani?

“A fianco a me gioca Queirolo, un ragazzo del 2000, molto bravo, al suo primo anno tra i grandi si sta comportando bene, io sono uno che in generale dà consigli ai giovani e cerco di farlo anche con lui”.

Hai sempre giocato in questo ruolo?

“Al primo anno di D a Voghera ho fatto il terzino destro, da giovane ti mettono sempre in quel ruolo, poi ho sempre giocato centrale...”

Un passo indietro, guardando la tua carriera, quali sono stati i momenti più belli?

“Ricordo l'ultimo anno a Santhia, arrivammo secondi in serie D dietro al Bra, con un ambiente unico, sono ancora rimasto in contatto con tutti i miei compagni di allora... C'era un bel gruppo anche al primo anno all'Argentina, siamo arrivati quinti, mi spiace per la fine che ha fatto la società...”

Quali sono stati gli allenatori migliori per te?

“Ho avuto Giovanni Koetting a Santhia e a Bellinzago, la maggior parte della carriera l'ho fatta con lui... Per la fase difensiva il numero uno è stato Nicola Ascoli che ho avuto all'Argentina, mi ha insegnato tante cose...”

Parlaci invece di Luca Tabbiani:

“Con lui ho un rapporto stupendo, è una bravissima persona, un bravo allenatore che mi ha trasmesso concetti completamente nuovi, e ha dato una identità importante alla squadra”.

E del presidente Compagnoni cosa pensi?

“Il presidente è una bravissima persona, onesta, corretta, molto pacata, un vero Signore”.

L'attaccante più forte che hai dovuto marcare in carriera?

“Longobardi del Sestri Levante...”

Il giocatore più forte con cui hai giocato?

“A Santhia, Davide Rossi, play davanti alla difesa ora al Cavenago...”

Il tuo idolo?

“Il mio punto di riferimento è sempre stato Alessandro Nesta, nonostante io sia juventino l'ho sempre reputato il migliore nel mio ruolo”.



PDP

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