Andrea Beggiato, classe 1993, capitano del Camogli, tre anni fa è stato capocannoniere della serie A2. Per Camogli è un vero punto di riferimento sia dentro che fuori dal campo. Capitano da diversi anni, è alla sua settima stagione a Camogli. Giocatore simbolo, prima punta che segna tanto, si sacrifica per la squadra, nei momenti decisivi c'è sempre, rientra in difesa e dà una mano ai giovani a crescere.
Andrea, raccontaci la tua esperienza a Camogli:
“Sono qui da sempre, ho fatto tutte le giovanili, e a parte due anni che ho avuto un doppio tesseramento con Sori, ho giocato solo con questa squadra. Sono da 7 anni di fila in prima squadra a Camogli, ma il mio rapporto con la pallanuto è cominciato a 6 anni con i primi corsi di nuoto”.
Tu sei di Camogli?
“In realtà sono nativo di Genova, e vivo a Recco, ma mi sento assolutamente camoglino, in quanto mio papà è nato e vissuto a Camogli e io passo gran parte del mio tempo qui”.
Cos'è la pallanuoto per te?
“E' la mia passione, fin da quando mio nonno andava a vedere le partite all'avamporto o le vedeva addirittura dal terrazzo di casa. Dovrà arrivare il momento in cui smetterò per altri impegni, lavorativi e famigliari, lo metto in preventivo, ma al momento senza pallanuoto non so stare. Lo vedo già d'estate, quando per due/tre mesi non gioco e a fine agosto non vedo l'ora di tirare”.
E l'acqua, cos'è per te?
“Guarda, io mi ritengo una persona molto acquatica, mi è sempre piaciuta la pallanuoto, nuotare in sé mi annoiava. Ho bisogno di stare almeno una volta al giorno a gravità zero, mi rilassa, l'acqua è il mio elemento preferito. Non amo molto l'acqua del mare ghiacciata, ma coi primi raggi di sole mi avventuro in acqua senza problemi”.
In campionato state viaggiando forte, pensate alla A1?
“Onestamente all'obiettivo A1 non ho ancora pensato. Sarebbe bello sognare, ora come ora siamo primi ma abbiamo fatto qualche passo falso, quando abbiamo perso o non vinto in maniera dignitosa contro squadre alla nostra portata. C'è molta felicità per essere primi a pari punti con Ancona, ma una squadra è matura quando sa superare certe difficoltà e noi non lo siamo ancora. Il Camogli manca dalla A1 da sette anni, quando giocai il mio primo e unico anno intero in categoria, sarebbe bello ritornarci con questo gruppo molto affiatato, dopo il ritorno di qualche ex compagno che era andato in giro a fare altre esperienze e con cui in passato avevo vinto qualche titolo a livello nazionale”.
Com'è il rapporto con la vicina Pro Recco?
“In acqua non c'è rivalità non incontrandoci mai, non la sentiamo come rivale perchè è troppo più in alto. Da camoglino come mi sento, la parola Pro Recco mi suscita indifferenza, nonostante io viva a Recco”.
A Camogli la pallanuoto è molto sentita, vero?
“Dagli abitanti ai turisti, tutti hanno sempre seguito la squadra, siamo passati da partite con 10/15 persone, a partite con la Giuva piena: ricordo le partite con Sori e Civitavecchia con 600 persone a tifare per noi, gradinate e posti a sedere pieni, e gente in piedi. Sapere che c'è dietro un paese che ci crede e ti segue è motivo di orgoglio e grande stimolo”.
Hai avuto un idolo da ragazzino?
“Non ho mai avuto un idolo in questo sport, ma indubbiamente quando giocava Aleksandar Sapic a Camogli era un bel vedere. Attaccante fortissimo, ricordo quando abbiamo vinto a Siracusa 10/9 con 10 gol suoi, un vero mostro”.
Quanti giorni passi in acqua?
“Io vivo per la pallanuoto, ci alleniamo tutti i giorni, dal lunedi al venerdi almeno 2 ore al giorno in piscina, più la palestra. E poi la partita del sabato. Ci riposiamo solo la domenica”.
Visto da fuori, pare davvero uno sport molto stancante:
“Non lo saprei paragonare ad altre discipline, non avendone praticate altre, certo non poter respirare quando vuoi, nel contrasto sott'acqua, o mentre nuoti, non è semplice. Fare il massimo forzo e non poter respirare non è facile, è sicuramente molto dispendioso, spesso si esce stravolti delle partite toste, anche se l' adrenalina del momento non ti fa ragionare sulla stanchezza, quella la senti soltanto dopo...”
LA STAGIONE DELLA SPAZIO RN CAMOGLI
La Rari Nantes Camogli disputa il campionato di serie A2 girone Nord. Per la società questo è l'anno zero. Chiuso un ciclo con Daniele Magalotti oggi a Bogliasco, la guida della squadra è stata affidata ad Angelo Temellini, già grandissimo giocatore, nazionale, con qualche scudetto all'attivo e un'esperienza in A1 a Sori. L'obiettivo della societè è far crescere i giovani, e renderli pronti per disputare partite importanti. Quest'anno la squadra è molto competitiva con veterani come Caliogna (ex Pro Recco) e il capitano Andrea Beggiato. Il Camogli ha chiuso l'andata primo a 27 punti con Ancona, seguono poi Torino e Lavagna. Sono 8 i punti di vantaggio sul Bologna, quinto in classifica. I playoff restano l'obiettivo primario, in casa il Camogli le ha vinte tutte, con solo 2 sconfitte di misura in trasferta. Camogli è un paese in cui la pallanuoto è vissuta in modo viscerale, sentita sicuramente più di calcio e politica. Il sabato sera alle 19 a vedere le partite alla Giuva c'è sempre un grande pubblico che dà una carica importante ai giocatori. Il clima attorno alla squadra è sempre positivo, c'è un grande entusiasmo in paese.