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Calcio | 27 settembre 2020, 00:01

BUON COMPLEANNO E 10 DOMANDE A... Italo Vallebella !

Il giornalista del Secolo XIX e Radio Babboleo, nonchè storico collaboratore e amico di Settimana Sport, oggi compie gli anni e festeggia... rispondendo alle nostre 10 domande

BUON COMPLEANNO E 10 DOMANDE A... Italo Vallebella !

Ciao, 10 domande per il giorno del tuo compleanno per www.settimanasport.com

1 Tanti auguri, come festeggerai oggi?

Grazie mille. Il mio compleanno lo trascorrerò con la mia famiglia e gli amici, cosa chiedere di più? 

2 Come stai vivendo questo momento così difficile per tutti noi?

Sono sereno, ma non incosciente. Vivo il presente, facendo naturalmente attenzione. Ho imparato con gli anni che i problemi si affrontano quando ti si presentano davanti. Sono consapevole che viviamo un equilibrio precario. Ma fasciarsi la testa ora è come essere primi in classifica e pensare a cosa faranno i tuoi inseguitori: perdi solo energie. 

3 Fammi un bilancio della tua carriera da giornalista

Ho iniziato che non avevo nemmeno vent’anni. Oggi con questo lavoro ci vivo. Lo sport resta la mia passione, ma ho scoperto che mi piace anche un certo tipo cronaca, soprattutto dove ci sono storie da raccontare. Ho un incarico di responsabilità a Radio Babboleo. Va bene, non posso lamentarmi. Però mi sento ancora giovane (più dentro che fuori) e sono curioso di vedere cosa potrà ancora accadere. 

4 Un passo indietro: nella tua carriera calcistica e giornalistica più ricordi, rimorsi o rimpianti?

Carriera calcistica hai detto? Ahahahaha, vabbè è sempre stato un hobby vissuto intensamente finchè è nata mia figlia. Poi tutto è cambiato (in meglio). In generale, però, ho solo tantissimi ricordi (belli), zero rimorsi e pochissimi rimpianti. Potrei raccontarti di qualche di promozione e pure alcune retrocessioni. Ma mi piace più questa storia: negli anni Novanta giocavo nella Corte, a Santa Margherita. L’anno che vincemmo la Prima categoria avevamo uno squadrone. Il mio minutaggio non era altissimo. Così con un amico, Lorenzo Parizzi, nella mia stessa situazione (tra l’altro perdemmo pochissimi allenamenti) ci inventammo una sfida: vediamo chi a fine stagione ha totalizzato più minuti o fatto più gol, chi vince paga la cena all’altro. Non mi ricordo nemmeno come finì. Ma credo che questa storia rappresenti un po’ la mia passione. A distanza di quasi vent’anni dico che oggi ci uscirebbe anche un articolo carino su quella sfida.   

Nel giornalismo ho qualche rimorso in più, ma qui parliamo di lavoro. Pochi episodi per carità. Non li ho scordati perché per carattere non dimentico. Ma non porto rancore e non sono vendicativo.  

5 Fra 10 anni dove ti vedi: sempre sul campo (da gioco e sul lavoro), e in che ruolo?

Sul campo da gioco perché no? Mi alleno (quando posso) con l’Entella, Terza categoria. Ma la voglia di giocare non è più la stessa anche se è sempre piacevole vivere lo spogliatoio. Giornalisticamente parlando siamo una fase storica di grossissimi cambiamenti. Sono convinto che resterà in piedi solo chi saprà adattarsi. Non parlo solo di aziende, ma anche di singoli giornalisti: stanno cambiando i tempi e i modi di comunicare. Vediamo se sarò capace. L’età non aiuta, ma  oggi ho più voglia di imparare rispetto a quindici anni fa. Mi piace in questo senso confrontarmi con i giovani che sono più smart di me. 

6 Cosa non rifaresti nel tuo percorso (calcistico e giornalistico) se potessi ritornare indietro

Come “calciatore” rifarei tutto, alla fine per me è stato davvero un gioco seppur vissuto intensamente. Nel giornalismo quasi tutto e di cose tra giornale, radio e tv ne ho fatte. Cancellerei solo una parentesi in un ruolo molto legato alla cronaca di alcuni anni fa: non ero stato messo nelle condizioni di fare bene, ma io probabilmente non ero nemmeno pronto. Oggi sarebbe diverso.

7 Aggiungi o togli una regola al calcio: cosa sceglieresti? 

Basta con i giovani obbligatori, qualcuno me ne spieghi il senso soprattutto tra i dilettanti.  

8 Diventi presidente di una squadra dilettantistica: a chi la faresti allenare e che colori sceglieresti

I colori inevitabilmente rossoblu. L’allenatore? Non è facile, ce ne sono tanti, con alcuni negli anni ho costruito amicizie sincere, a volte andiamo anche a cena assieme. Per non fare torto a nessuno ne dico uno che da un po’ di anni ha scelto un altro ruolo rispetto a quello di allenatore. Ecco, fossi presidente cercherei di riportare in panchina Domenico Bertorino. 

9 Un calciatore di serie A per amicizia viene a giocare nella tua squadra: chi vorresti che fosse?

Non potrebbe farlo purtroppo, ma è sempre stato il mio idolo: Gianluca Signorini. Mi piaceva tutto di lui: un esempio dentro e fuori dal campo.

10 Genoano, sampdoriano o.... un giudizio sulla stagione della tua squadra del cuore

Genoano da sempre e senza un motivo perché nessuno in famiglia seguiva il calcio. Per dare giudizi è presto. Però tutti gli anni ho un obiettivo: andare in settimana bianca (tra fine febbraio e inizio marzo) con la salvezza quasi in tasca. Quest’anno mi piacerebbe tanto che succedesse. Del resto è un po' che scio e intanto penso: "Quest'anno retrocediamo".

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