Dopo la sentenza del Giudice Sportivo, che dà partita persa a Boca Zena e Pieve B dopo la gara sospesa della settimana scorsa, arriva la pronta replica del presidente del Pieve, Pietro Poroli:
"Dico che è incredibile quello che è successo domenica e anche quello che ha deciso il giudice sportivo. Non posso permettere di essere condannati senza sentire cosa realmente è successo. Ho già anticipato alla Figc che se non si farà chiarezza io col calcio chiudo. Quello che hanno deciso è assurdo, basterebbe leggere il messaggio che il ragazzo di colore del Boca Zena ha subito inviato al nostro giocatore, quello che è stato picchiato dall’invasore di campo. Decisioni del genere ci fanno apparire come una società razzista, noi che abbiamo cinque coloured che giocano regolarmente e a cui abbiamo dato un posto di lavoro.
Sull’aspetto sportivo farò ricorso perché è vergognoso buscarle, sedare la rissa e perdere la gara con multa. Ma quello che mi fa arrabbiare è trattare un ragazzo di 20 anni per quello che non è. Noi come il Ceis aiutiamo i ragazzi di colore con lavoro e gioco del calcio e tanti sorrisi. Domani contro Bobba sarà gara tosta ma sicuramente una festa.
L’invasione di campo avvenuta è stata determinante. Un energumeno è entrato, ha picchiato ragazzi , le ha prese, e a fine gara è venuto a scusarsi dicendo che che è entrato per dividere i contendenti...
Non possiamo accettare una decisione del genere senza dire nulla".