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Calcio | 14 marzo 2023, 13:42

⚽️SEMPRE PEGGIO ⚫️ A pochi mesi dai Mondiali di calcio in Qatar, ecco che, ancora una volta, si creano le condizioni per calpestare i più elementari diritti umani.

Il commento di Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp

⚽️SEMPRE PEGGIO ⚫️ A pochi mesi dai Mondiali di calcio in Qatar, ecco che, ancora una volta, si creano le condizioni per calpestare i più elementari diritti umani.

A pochi mesi dai Mondiali di calcio in Qatar, ecco che, ancora una volta, si creano le condizioni per calpestare i più elementari diritti umani. Avanti con lo #sportwashing, con la Lega Serie A che ha deciso che la Supercoppa italiana si svolga in Arabia Saudita per altri 4 anni.

Ancora una volta siamo al fianco di Amnesty International per denunciare queste situazioni, per cui indignarsi soltanto non basta più!

Sotto il governo del principe ereditario Mohammed bin Salman e di suo padre, Re Salman, il numero delle esecuzioni in Arabia Saudita è quasi raddoppiato: tra il 2015 e il 2022, infatti, sono state effettuate in media 129 esecuzioni all’anno.

In Arabia Saudita la pena di morte viene usata anche per mettere a tacere dissidenti e manifestanti.

Ma mentre il Regno Saudita diventa sempre più crudele, il resto del mondo sta progressivamente abbandonando questa pratica disumana. Oggi 144 paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica, e più della metà degli stati del mondo l’ha abolita definitivamente per ogni reato.

Facciamo nostre le parole del giornalista e carissimo amico Riccardo Cucchi, storica voce della trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” e presidente della giuria del premio “Sport e diritti umani” di Amnesty International - Italia e Sport4Society, con cui portiamo avanti l’esperienza del network “La partita della Parità e del Rispetto”, ha diffuso questa dichiarazione, che, come UISP, condividiamo integralmente:

“Il rispetto dei diritti umani fa parte dei valori fondanti dello sport. Il denaro non può essere più importante dell’impegno a difenderli. È un grave errore sfruttare il calcio per operazioni di sportwashing utili solo a chi vuole nascondere la violazione dei diritti umani. Il calcio non può certamente cambiare, da solo, il mondo. Ma può impegnarsi a migliorarlo”.

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