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Rugby | 11 marzo 2024, 19:27

RUGBY Sport e solidarietà: L'accoglienza del CUS Genova per il Doddie's Team allo Stadio Carlini-Bollesan

RUGBY Sport e solidarietà: L'accoglienza del CUS Genova per il Doddie's Team allo Stadio Carlini-Bollesan

Nella giornata di mercoledì il CUS Genova Rugby ha accolto allo Stadio Carlini-Bollesan il "Dodd1e’5 Gr4nd S7am" Team, un gruppo di ex rugbisti e ciclisti impegnati in un toccante viaggio da Scozia a Roma. L'iniziativa è stata dedicata alla memoria di "Doddie" Weir, leggenda del rugby scozzese, scomparso nel 2022 a causa della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), e ha mirato a raccogliere fondi per la "My Name’5 Doddie" Foundation, fondata da Weir nel 2018 per sostenere la ricerca sulla SLA. George Wilson Weir all’anagrafe, famoso come "Doddie" Weir, nato nel 1970 a Edimburgo, è stato una delle seconde linee più forti della storia, nonché indimenticata bandiera della palla ovale scozzese, della cui nazionale è stato il capitano. La sua prematura scomparsa nel 2022 a causa della sclerosi laterale amiotrofica, tristemente e comunemente famosa come SLA, ha motivato i suoi famigliari, amici e colleghi ad alimentare l’attività della My Name’5 Doddie Foundation, fondata nel 2018, uno dei cui obiettivi è la raccolta fondi per la ricerca a proposito di questa malattia. Una delle iniziative ideate per la raccolta fondi è proprio questo giro dell’Europa in bici da parte del "Dodd1e’5 Gr4nd S7am" Team, composto da ex atleti e amici della bandiera scozzese. Dopo la tappa allo Stadio Carlini-Bollesan, casa del CUS Genova Rugby, il team è ripartito verso la Toscana direzione Stadio Olimpico, in cui sabato si sono affrontate l’Italia e la Scozia al Sei Nazioni con palla del kick-off consegnata proprio dal Doddie’s Team. Queste le parole di Andrew Robb e Francesco Bernardini, membri dello staff tecnico del CUS Genova Rugby che si sono occupati dell’organizzazione dell’evento: «Speriamo sia stata una buona accoglienza per loro. Abbiamo organizzato questa cosa perché la causa era buona e di conseguenza è stato un piacere per noi offrire supporto ai protagonisti di questa avventura lunghissima di otto giorni che da Edimburgo li ha portati fino a Roma. Per noi è stato un piacere ospitarli». Questo il commento di Iain Barr, ex Presidente della Scottish Rugby Union, nonché ex rugbista e membro del Doddie’s Team: «Prima di tutto ci tengo a ringraziare il CUS Genova per la loro ospitalità qui oggi. È sempre bello quando siamo ospiti di una società che ci assiste. Avere un pasto nelle nostre tappe è importante per i ciclisti e per il team a supporto. Loro sono stati assolutamente fantastici come è stata fantastica ogni società che fin qui ci ha ospitato. Quindi grazie ancora. Il viaggio? Sta andando incredibilmente veloce. Mi sembra ieri che eravamo a Edimburgo, ora abbiamo ancora una sola tappa, direzione Pisa fermandoci poi a Livorno. Abbiamo un’ultima cavalcata prima di raggiungere Roma giovedì notte. È un viaggio incredibile». Queste le dichiarazioni di Enrico Mantovani, Presidente del Comitato Regionale Liguria della FIR: «È il tipico evento che siamo abituati a trovare nel fantastico mondo del rugby. Questi ragazzi sono stati invitati al Carlini-Bollesan come tappa del loro viaggio da Edimburgo a Roma, con l’aspetto molto bello della raccolta fondi per la ricerca contro la SLA. Ho avuto modo di incontrare un gruppo di ragazzi con i quali abbiamo mangiato delle ottime trofie al pesto a cui ho anche spiegato cosa fossero (sorride, n.d.r.)». Queste le dichiarazioni di Maurizio Cechini, Presidente del CUS Genova: «Quando ci hanno proposto questa cosa Robb e Bernardini abbiamo subito aderito. Perché pensare che dopo tanti anni il ricordo di un grosso giocatore rimanga nella testa dei suoi compagni tanto da mettere su una iniziativa che in bicicletta li porta dalla Scozia a Roma è una cosa veramente da apprezzare. Mi sembra che siano stati contenti i nostri amici scozzesi, i quali hanno trovato un bell’ambiente e si sono riposati alcune ore. Per noi è un evento di solidarietà importante che stimola un po’ a rendere sempre più cose il mondo del rugby, non solo a livello di iniziative nazionali ma anche internazionali».


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