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Serie D | 29 marzo 2024, 10:02

IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA: Giorgio Lionetti

«Lavorare sempre per migliorarmi come calciatore e come persona, ascoltando chi può con i propri consigli aiutarmi a crescere»

IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA: Giorgio Lionetti

Giorgio Lionetti della Lavagnese è il personaggio della settimana. Domenica scorsa la doppietta decisiva contro la capolista Alcione e ieri a segno nella trasferta di Bra.

Un commento sulla stagione della Lavagnese?

Sulla stagione della Lavagnese posso dire che avremmo potuto raccogliere di più nella prima parte di stagione, abbiamo avuto poi una fine d’anno 2023 e un inizio 2024 un po' complicato, per poi rialzarci e riprendere la via giusta in questa seconda parte di stagione. Bisogna continuare così stiamo lavorando bene, rimanendo con i piedi ben saldi per terra per raggiungere il nostro obiettivo. 

Un commento sulla tua stagione?

Venivo da qualche stagione complicata, la scorsa sono stato frenato da un infortunio, non è stato facile stare fuori dal campo ma quei momenti li ti fanno crescere, ho imparato tanto durante quel periodo. Quest’anno appena è arrivata la possibilità Lavagnese ho accettato subito, perché ho capito che poteva essere il posto giusto per ripartire, sono contento di aver ritrovato quella continuità che mi era mancata nella scorsa stagione. La considero una stagione positiva fino ad ora ma diciamo che una completa valutazione mi piacerà farla a fine campionato, a bocce ferme dove si potrà fare un completo resoconto di tutti gli obiettivi di squadra e personali. 

Cosa hai provato dopo la doppietta di domenica contro la capolista?

La doppietta di domenica è stata fantastica. Segnare due gol contro la capolista, di cui uno durante il recupero e che hanno portato ad una vittoria importantissima per la squadra è qualcosa che mi porterò sempre dentro.

Un tuo pregio calcistico e un tuo difetto calcistico?

Sui miei pregi e sui miei difetti lascio il giudizio agli altri, io l’unica cosa che posso fare è lavorare sempre per migliorarmi come calciatore e come persona, ascoltando chi può con i propri consigli aiutarmi a crescere.

Come descriveresti il calcio con tre aggettivi?

Il calcio in tre aggettivi per me è: gioia, spensieratezza e dedizione.

 

Come è nata in te la passione del calcio?

La passione per il calcio è nata subito, in casa si giocava con il pallone fin da bambini con mio fratello quindi diciamo che la strada era già abbastanza tracciata.

C’è una partita che vorresti rigiocare?

Rigiocare magari no, però forse mi piacerebbe ritornare al fischio finale di una di quelle partite che hanno portato alla vittoria del campionato a Verona o a Castellammare di Stabia per rivivere le emozioni dei festeggiamenti subito dopo.

Che regola cambieresti nel calcio? E quale introdurresti?

Sulle regole del calcio lascio tutto a chi di competenza, io mi limito a giocarci.

Un giocatore che rappresenti il calcio e perché?

Ce ne sono tantissimi di giocatori che potrebbero rappresentare il calcio, posso magari citare qualcuno che piace di più a me, direi Seedorf e Zidane.

Ampia gamma di scelta. Cena fuori. Chi inviti? Dove lo/la/li porti? Di cosa parlereste?

Sulla cena fuori ti direi che ci porterei sicuramente i miei amici che mi hanno subito scritto dopo la partita di domenica, ma essendo lontani non è stato possibile farlo. Li porterei al chiosco al mare a casa giù in Calabria dove ci ritroviamo in estate e parleremo di tante cose, sicuramente anche di calcio.

 

lb

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