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Terza categoria | 12 marzo 2025, 23:36

TERZA CATEGORIA - ROBERTO CAROSIO: "L'episodio di domenica scorsa è da condannare, ma ci sentiamo cornuti e mazziati"

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo del dirigente del Ceis Genova Sport

TERZA CATEGORIA - ROBERTO CAROSIO: "L'episodio di domenica scorsa è da condannare, ma ci sentiamo cornuti e mazziati"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

"Gli episodi accaduti nel finale di partita, con un ns giocatore che insegue il direttore di gara, sono insindacabilmente vergognosi da vedere e da commentare, e su questo non cerchiamo né scuse né attenuanti. Stiamo cercando di capire cosa gli sia accaduto, e cosa lo abbia fatto reagire in questo modo. Si parla di un ragazzo molto gentile e sereno; pur essendo un difensore, non ha probabilmente preso nemmeno un giallo finora. Tra le possibili cause potrebbe esserci un lutto che ha colpito un suo compagno pochi minuti prima di scendere in campo, cosa che in realtà ha sconvolto tutti noi, nessuno escluso. O, in aggiunta, la sua quasi totale incomprensione della lingua italiana, che gli può avere fatto equivocare una qualsiasi dichiarazione di arbitro o avversari. Vedremo comunque di approfondire con il ragazzo e con i suoi educatori. Detto questo vorrei invece proporre io una chiave molto più elementare e diretta dell'accaduto, giusto per non passare da cornuti e mazziati; cosa che ci succede dall'inizio del campionato, anche se ,io sono al Ceis dal 2018, probabilmente da sempre. Il nostro impegno sportivo è sempre stato relativo riguardo ai risultati del campo. I nostri intenti sono principalmente altri, come sanno tutti, e senza ogni volta ripeterli. Però, come tutti, andiamo in campo, e ci piace vincere, come piace a chiunque. Se non ce la facciamo pazienza. Però abbiamo capito con gli anni  che questo atteggiamento gandhiano alla fine viene interpretato da arbitri ed avversari come una sorta di scudo, come a dire, ok, bravi, ma tanto non si lamentano mai e andiamo sul velluto. Perché, ovviamente, se mai ci lamentassimo un po', ecco il boomerang. Arrivano i migranti, fanno casino, sono scorretti, cose che ci sono già successe a profusione negli anni. Il turno precedente giochiamo con il Cep, che va in vantaggio. Dopo di che ogni intervento su un loro giocatore è seguito da urla disumane, con l'arbitro che ogni volta ferma il gioco e controlla. Cosa da fare, va bene, se eventualmente simulano l'arbitro recupera, e alla fine l'arbitro ha recuperato. Domenica scorsa un ns giocatore, nell'azione finale sul 3/2 a ns favore, prende un colpo in faccia nella ns area, va giù e ci resta. L'azione procede come non fosse successo nulla, gli avversari ovviamente giocano e non buttano fuori la palla, l'arbitro procede,e il ns giocatore diventa una sorta di zerbino che quasi ostacola attacco e difesa. Il tutto per un minuto buono, al termine del quale il S.Teodoro pareggia.  Questo è quanto. Con noi evidentemente la regola della giornata prima non vale, è del Ceis, ovvero simula. Oggi si legge di 10 giornate ad un giocatore della Cremonese per insulti razzisti. Noi evidentemente siamo l'esatto contrario, una minima forma di tutela non è nelle corde di nessuno; se perdiamo siamo bravi e stupidi, se osiamo vincere allora aiuto, arriva la squadra dei centri sociali. Con questo, lo ribadisco, non giustifichiamo assolutamente ciò che è accaduto dopo. Ma ci tengo a sottolineare l'estrema difficoltà in cui ci troviamo ad operare, con un clima sportivo perennemente contro. Al punto che stiamo davvero decidendo se non sia il caso di lasciare perdere questo tipo di competizione, visto ciò che da un decennio ci portiamo dietro. Tanta frustrazione e tanta indifferenza da parte del movimento calcio terza categoria in assoluto. Grazie di averci dato voce".

ROBERTO CAROSIO, DIRIGENTE CEIS GENOVA SPORT

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