Sulla recente vittoria di Wimbledon da parte di Sinner e su diversi altri temi tennistici è intervenuto Paolo Bertolucci in un’intervista esclusiva concessa alla testata sportiva News.Superscommesse.it. Di seguito le parole dell’ex tennista e commentatore sportivo italiano in merito al “duopolio” Sinner-Alcaraz, alla Final Eight di Coppa Davis di novembre e alla crescita dei tennisti azzurri, in particolare quella di Flavio Cobolli.
Da un punto di vista prettamente tattico, qual è stata la chiave vincente di Sinner contro Alcaraz a Wimbledon? Cosa è riuscito a far meglio, rispetto a Parigi?
“Due sono state la chiavi di volta. A Parigi, sulla terra rossa, è possibile fare certe cose che Alcaraz ha compiuto bene, essendone uno specialista; sull’erba erba, però, sono impossibili da eseguire le stesse operazioni. E, poi, la stessa sconfitta di Parigi (giocando, però, una gara alla pari) ha dato la convinzione a Sinner di poter ribaltare la situazione sull’erba di Wimbledon”.
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono destinati a dominare in lungo e largo il tennis per molti anni, oppure dietro a loro possono venir fuori altri competitor interessanti?
“Nei prossimi tre anni è difficile per me che si possa uscire da questo duopolio”.
Gli ultimi due anni hanno eletto Sinner come miglior giocatore al mondo sul cemento. Quest'anno abbiamo visto che è super competitivo anche su erba e terra battuta. Può essere lui a rifare il Grande Slam dopo Rod Laver nel 1969?
“Se son loro due i veri e unici contendenti sì; se no, diventa più difficile, perché avere anche altri giocatori sullo stesso piano renderebbe le cose molto più complicate”.
Siamo un po’ lontani dalle Finals di Bologna del prossimo 18-23 novembre, ma come vede la squadra azzurra? L’Italia può bissare il titolo di Coppa Davis dello scorso anno?
“Noi siamo di gran lunga la Nazionale migliore al mondo. Se saremo al completo, solo un cataclisma potrebbe farci non vincere. Siamo nettamente i più forti. Poi, certo, vediamo anche le altre. Un esempio? La Spagna, senza Alcaraz, non vale nulla”.
Flavio Cobolli accede per la prima volta ai quarti di un torneo del Grande Slam e lo fa a Wimbledon, dove supera Marin Cilic e trova sul suo cammino Novak Djokovic. Si aspettava una crescita del genere da parte del tennista azzurro?
“Mi aspettavo una sua crescita sulla terra battuta, mentre nutrivo dei dubbi sulle altre superfici. Invece, nell’ultimo anno è cresciuto tantissimo ovunque. Quando si hanno quella gamba, quel cuore e quella grinta si può andare molto lontano, in questo sport”.