Giacomo Sofia, il capocannoniere della Prima A si racconta: "Vincere il campionato con una squadra di amici non ha prezzo"

Giacomo Sofia, classe 1986, sono 22 i gol quest'anno: capocannoniere della Prima A più vittoria campionato col tuo Celle. Un commento? 

Quella appena finita è stata una stagione ricca di emozioni, sia positive che negative. Ora che è passata qualche settimana e la analizzo con un po’ meno euforia è stata un’annata piena di ribaltamenti di classifica e non sono mancati periodi di abbattimento. L’epilogo è stato comunque fantastico e auguro a tutti di vincere un campionato al novantesimo minuto dell’ultima partita. Anche personalmente è stata un “altalena”, ho iniziato molto bene ma poi una botta subita contro la Letimbro poco prima della pausa natalizia mi ha tenuto fuori quasi una decina di partite tra le quali alcuni scontri diretti che mi è scocciato parecchio saltare; ma comunque anche personalmente l’epilogo non è stato poi così male quindi non mi lamento. 

E' l'anno dove hai segnato di più? 

Si è l’anno con più gol; forse a Pegli l’anno in cui salimmo in Promozione mi avvicinai ai 20 gol ma non credo di averli mai raggiunti.

Dediche? 

Per la dedica è facile, ho sempre pensato che un attaccante da solo i gol non li faccia quindi se quest’anno è andata come è andata lo devo ai ragazzi con cui ho giocato. La mia dedica va a loro.

Un passo indietro alla tua carriera.... l'anno più bello?

L’anno più bello forse è quello appena passato per tanti aspetti, l’aver giocato e vinto con una squadra di amici non ha prezzo.

Il gol più bello?

Il gol più bello in un Loanesi-Albissola, un bel gol in rovesciata il giorno in cui ci salvammo ma lo metto alla pari del gol vittoria con il Camporosso di quest’anno al minuto 96, un bruttissimo gol ma di enorme valore.

L'allenatore migliore?

Il migliore allenatore è Giancarlo Riolfo; l’ho visto lavorare quando ero giovane e per poco tempo ma mi ha sempre impressionato sia come persona che come allenatore. 

Il compagno a cui sei rimasto piu legato?

I compagni a cui sono più legato sono sicuramente i due fratelli Vallerga e Vanoli con cui non condivido solo il calcio.

L'anno prossimo cosa farai?

All’anno prossimo sinceramente non ho ancora pensato e per un po’ non ci voglio pensare, tra qualche settimana poi vedrò.

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LA CARRIERA DI GIACOMO SOFIA