Serie D - 16 luglio 2019, 00:10

CHI E' GIANNI NUCERA La Lavagnese ha scelto lui per l'ennesima stagione in Serie D

Classe 77, è alla prima esperienza alla guida di una prima squadra: "Da giocatore non ero capace, tutto grinta, corsa e sacrificio, da mister mi piace fare un calcio propositivo. Partiamo coi piedi per terra, va bene anche salvarsi all'ultimo secondo dell'ultima giornata"

CHI E' GIANNI NUCERA La Lavagnese ha scelto lui per l'ennesima stagione in Serie D

Gianni Nucera, classe 1977, un passato da giocatore con Lavagnese, Grassorutese, Cicagna, Moneglia, Sestieri, Calvarese, Caperanese, Casarza, Santa Maria, una lunga gavetta nei settori giovanili di Santa Maria e Lavagnese.

E' lui la scommessa estiva di Stefano Compagnoni e Simone Adani. La Lavagnese ha scelto lui per il dopo Tabbiani, un'altra scelta fatta in casa dopo quella, non del tutto riuscita, di Gabriele Venuti.

Per Nucera è la prima vera esperienza alla guida di una prima squadra. Esordio diretto in Serie D, mica male.

“Ho fatto 4 partite due stagioni fa quando ho sostituito Venuti – racconta- per il resto in D ho lavorato come secondo di Venuti e Tabbiani. Una bella sfida, non c'è che dire”.

Da dove parte la tua carriera da tecnico?

“Ho iniziato ad allenare con Celestini al Santa Maria, dove avevo finito di giocare, ho fatto i primi due anni i Giovanissimi e poi gli Allievi. Devo tanto a Celestini, mi ha instradato lui... Io sono di Lavagna, conosco molto bene Dagnino e Venuti e alle loro spalle ho lavorato alla Lavagnese per sei anni, allenando Giovanissimi, Allievi e Juniores nazionale”.

Ti senti pronto per la D?

“Pronto è un parolone. Diciamo che sono una persona che studia molto, che si aggiorna tanto, e prova a migliorare passo dopo passo con grande umiltà. Ho cercato di rubare qualche piccola cosa da allenatori che ho avuto da giocatori e da tecnici con cui ho lavorato a fianco. Non smetto mai di aggiornarmi, e non ho paura di questa esperienza. Purtroppo spesso i mister sono giudicati in base al risultato ma ci sono allenatori molto bravi che non hanno fatto risultati...”

Da chi hai imparato di più?

“Dico Celestini, Dagnino, Tabbiani, Venuti, ho imparato tanto da tutti loro. Quando ero ragazzo sono stato allenato dai fratelli Bottaro, William e Natalino e da Della Bianchina. Sono stati i migliori per me, ma il calcio da allora è cambiato in maniera esponenziale. Degli allenatori attualmente sulla breccia, Monteforte mi è sempre piaciuto, sta portando avanti un progetto importante, ottiene sempre miglioramenti, ha portato il Ligorna a un livello molto alto, allenandosi alla sera. Lo stesso Fabio Fossati ha fatto un grande lavoro negli ultimi anni”.

Da giocatore eri il classico mediano, pensavi forse più a distruggere che a costruire. Da mister come ti definiresti?

“Ero un bel mastino di centrocampo, tutto cuore e grinta e posizione. Non sapevo giocare, correvo e davo tutto. Che tipo di calcio voglio offrire? Gli obiettivi del club sono fondamentali per il calcio che vuoi proporre. Noi saremo una squadra giovane, che dovrà salvarsi. Ma a differenza di quando giocavo, tutto corsa e sacrificio, vorrei fare un calcio propositivo, attaccare alto l'avversario, la mia squadra dovrà saper leggere e interpretare i momenti della partita”.

Soddisfatto del mercato? Obiettivo?

“Se ci salviamo l'ultimo secondo dell'ultima partita sarà un miracolo sportivo. Io oggi sono molto contento perchè la società si è ridimensionata ma in maniera intelligente, costruendo una squadra a km zero. Abbiamo rinforzato tanto il settore giovanile puntando per la prima squadra sui vari Nassano, Avellino, Basso, Bonaventura, Di Pietro, tutti ragazzi della zona. Dovremo ripartire da loro. Non partiremo con obiettivi ambiziosi ma con i piedi per terra. Le conferme di Casagrande, Oneto, Gian Marco Basso faranno il resto. In arrivo invece Marco Righetti, il 96 dal Sestri Levante”.

Dire Lavagnese è dire Stefano Compagnoni. Come hai trovato il presidente ultimamente, forse un po' meno coinvolto?

“Compagnoni è una persona come sul campo e fuori ce ne vorrebbero a migliaia, una persona di grande spessore. Forse oggi non ha più la passione di un tempo per via dell'età, della famiglia e del lavoro, ma è ancora legatissimo ai colori bianconeri, su questo non ho dubbi”.

Nucera poi si sofferma sul suo staff:

"Sono molto contento dei miei collaboratori. Il mister in 2^ è Vincenzo Ranieri che l'anno scorso ha fatto l'ultima stagione da giocatore con noi a Lavagna; il Prof patentato a Coverciano è fondamentale per il metodo che vogliamo adottare, si chiama Alessandro Mariani, mi ha allenato da giocatore a Caperana, ha fatto tanto settore giovanile nel Genoa; l'allenatore dei portieri Fabrizio Genovese già preparatore da anni del nostro settore giovanile e da giocatore lunga trafila in D e qualche anno di C; il match analyst è Simone Tuccio già da 2 anni con noi a Lavagna... Noi 5 siamo lo staff tecnico... Ma per me sono fondamentali anche lo staff medico e altre figure importantissime".

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