Promozione - 02 dicembre 2014, 11:17

Danilo Veloce: "Col mio ruolo cerco di trasmettere i valori di onestà, serietà e rispetto per gli altri"

Il mister del Cogoleto fra passato, presente e futuro: "L'Albaro del presidente Papi non aveva nulla a che invidiare a Genoa e Samp. Luca De Pra e Lelle De Ferrari i giocatori migliori, Italo Ferrando il tecnico che mi ha insegnato di più. La mia squadra si deve salvare, per il futuro spero di allenare ancora in questa categoria e magari oltre..."

Danilo Veloce: "Col mio ruolo cerco di trasmettere i valori di onestà, serietà e rispetto per gli altri"

Danilo Veloce

 
Nato: a Genova il 07/04/1964
Allenatore squadra: Cogoleto (Promozione)
Squadre allenate: a livello di prima squadra Pegliese, Carcarese, Cogoleto, a livello giovanile Culmv, Sestrese, Arenzano, Amicizia
Da giocatore ruolo: centrocampista
Squadre da giocatore: ho giocato tra le altre in Albaro, Ligorna, Corniglianese e S.Olcese


DIECI DOMANDE A DANILO VELOCE

1) Che cos’è il calcio per te?

Il calcio è una passione che parte dalla mia infanzia. Crescendo ho seguito le orme di mio padre che ha allenato per una vita. Avendo a che fare con molti giocatori sopratutto giovani cerco, oltre che dare un’idea di calcio, di trasmettere valori che uno sport di gruppo deve necessariamente avere (onestà, serietà, rispetto per gli altri...)

2) La squadra più forte in cui hai giocato?

Gli anni migliori li ho vissuti a livello giovanile quando l’Albaro del presidente Papi non aveva niente da invidiare a Genoa e Samp.

3) Il giocatore più forte con cui hai giocato?

Tra i compagni più forti ricordo volentieri Luca De Pra e Lelle De Ferrari.

4) Il compagno a cui sei rimasto più legato?

Direi che giocando si rimane piacevolmente legati a molti ex compagni

5) L’allenatore che ti ha lasciato qualcosa di più?

Se devo dirti di un allenatore che ricordo volentieri direi Italo Ferrando (al quale è stato dedicato il campo di Cornigliano) persona splendida che mi ha seguito con cura all’inizio della mia carriera da calciatore.

6) A chi ti ispiravi da giocatore e a chi ti ispiri da allenatore?

Ho sempre stimato allenatori e giocatori che avendo molta visibilità hanno usato questo strumento per essere un esempio positivo e propositivo per i giovani.

7) Il legame fra soldi e calcio dilettantistico?

Credo che il denaro per i dilettanti debba essere direttamente proporzionale a distanze e quantità di sedute, certo che chi ha qualche numero in più dovrebbe essere gratificato maggiormente.

8) Il modulo che preferisci?

Parlare di moduli non è mai facile, diciamo che cerco di adattarmi alla rosa a disposizione.

9) Dove può arrivare la tua squadra quest'anno?

Penso che in un campionato così equilibrato la mia squadra possa raggiungere l’obiettivo salvezza anche se ho ben chiaro che dovremmo sudarcelo sino alle ultime giornate.

10) Il più grande rimpianto della tua carriera calcistica?

Direi che non si vive di rimpianti, ma essendo ambizioso spero di poter allenare per molti anni in questa categoria e magari salire un po’. Ma quello che spero vivamente è che i giocatori vedano in me un tecnico preparato ma sopratutto onesto e sincero. 

Paolo Dellepiane

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