Calcio giovanile - 22 gennaio 2018, 19:19

Campomorone Giovanissimi 2004: la parola a Roberto Tedone

Il mister dei giovani biancoblù si racconta e racconta la sua leva: "Voglio vedere crescere i miei ragazzi giorno dopo giorno"

Campomorone Giovanissimi 2004: la parola a Roberto Tedone

Roberto Tedone, 53 anni, una vita sui campi genovesi, ha cominciato ad allenare una trentina di anni orsono, a fine anni 80 col Multedo.

Oggi allena i Giovanissimi 2004, ed è al suo terzo anno a Campomorone.

"Ho iniziato qui coi 2002 un anno soltanto, era il gruppo che avevo a Rivarolo poi unito col Campomorone. Questo è il secondo anno coi 2004, lo considero un biennio difficile, perchè è un gruppo che scarseggia in quantità, ho una rosa di 18, ma fra infortuni e assenze varie siamo un po' in affanno. L'anno scorso avevamo due gruppi dei 2004 e ci scambiavano i ragazzi, quest'anno si fa un po' più fatica".

Che tipo di allenatore sei?

"Il mio obiettivo è costruire prima di tutto il gruppo, privilegiando gli aspetti educativi e di collaborazione. Senza gruppo non fai niente, sia con gli adulti che coi ragazzi, adesso il gruppo è affiatato, molto coeso, si lavora molto bene".

In prospettiva cosa ti aspetti?

"Ora siamo nei giovanissimi Provinciali, l'obiettivo è crescere, creare un'ossatura, una squadra base su cui poter inserire qualche altro elemento, per diventare maggiormente competitivi".

Tatticamente hai delle preferenze?

"Ai moduli ci credo poco a questi livelli, prediligo il 4-3-3 con cui riesco a coprire meglio gli spazi, ma mi interessano soprattutto i movimenti e gli inserimenti, quando abbiamo palla noi il modulo è secondario".

Ti ispiri a qualche tuo collega fra i prof o fra i dilettanti?

"Mi piacciono tanti allenatori, ma ho l'umiltà di non confrontarmi con loro, mi piace confrontarmi con colleghi più vicini a me come Davide Brunello, Massimo De Paoli, Andrea Crispi, Stefano Bonaccorsi".

Hai sempre lavorato coi ragazzi?

"Da una trentina d'anni sono nei settori giovanili, sempre fra esordienti e giovanissimi, la mia fascia d'età ideale, coi più grandi non mi piacerebbe, non mi sentirei all'altezza nè dal punto di vista umano nè calcistico".

Un giudizio sulla tua società?

"Campomorone è una gran bella realtà, si sta ingrandendo, bisogna lavorare tanto, la base è ottima, si può crescere ancora sulla qualità".

Cosa ti aspetti da questa stagione?

"Prima di tutto la crescita dei singoli, voglio capire dove possono arrivare alla fine del biennio, poi c'è un obiettivo collettivo, per vedere alcune mie idee messe in pratica".

Cos'è il calcio per te?

"Lo sport più bello del mondo, uno sport collettivo con cui condividere gioie, responsabilità, dolori, sacrifici, uno sport che fa socializzare, crea amicizie e conoscenze, lo sport più popolare che facilita la socializzazione".

PDP

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