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Serie D | 31 marzo 2018, 12:07

Andrea Mercurio, dopo Molassana un'altra impresa con l'Albissola

Il preparatore atletico spiega: "Ma non parliamo di miracolo, i risultati sono il frutto di lavoro e sacrificio. Con Fossati c'è grande sintonia, mi ricorda molto Schiazza come modo di intendere il calcio".

Andrea Mercurio, dopo Molassana un'altra impresa con l'Albissola

Dove c'è Andrea Mercurio, si vince. Dopo la grande cavalcata col Molassana, il giovane preparatore atletico genovese oggi sta dando tutto se stesso per l'Albissola, e i risultati si vedono.

Andre, raccontaci di questo grande salto dalla Promozione alla Serie D:

“La differenza principale, è che ora si lavora al pomeriggio alle ore 15 tutti i giorni e al sabato mattina. Siamo in 4, io e il fisioterapista Manuel Gerundo, Pier Ghiraldelli e mister Fossati, un ottimo staff che lavora in sintonia”.

Parlaci di Fossati:

“Fossati l'ho conosciuto quest'estate, sapevo dei suoi trascorsi ad Arenzano, dove aveva fatto grandi cose, e c'è stato subito feeling, nella testa Fabio ha lo stesso calcio che ho io, lui cercava un preparatore che utilizzasse il calcio anche nelle esercitazioni fisiche, in questo senso è molto simile a Schiazza”.

Qual è la cosa più bella di quest'anno per te:

“La possibilità di lavorare tutta la settimana, sui dettagli, con ragazzi che per la maggior parte fanno i calciatori di professione. La mattina mi dedico a qualcos'altro ma i pomeriggi mi dedico a tempo pieno all'Albissola. Per me è una grossa gratificazione, stiamo vivendo un momento pazzesco ma non è un caso, i miracoli non esistono, ma è tutto frutto di lavoro e sacrificio. I ragazzi sono splendidi, il gruppo è importante, per me è stato molto semplice inserirsi”.

La serie C è possibile?

“Se guardi la classifica dall'altra parte del mondo, è possibile. Noi che sappiamo chi siamo, cosa facciamo e da dove veniamo lo consideriamo un sogno”.

Dove c'è Mercurio si vince, prima Molassana, ora Albissola...

“Sono solo fortunato, per due anni mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto, avendo a che fare con due mister come Corrado e Fabio che ci sanno fare e mi hanno messo a disposizione il massimo possibile per lavorare. Mi piacerebbe crescere ancora, lavorare nel calcio è il mio sogno fin da bambino, spero di andare avanti su questa strada, farlo con l'Albissola sarebbe ancora più bello”.

Qual è la tua più grande soddisfazione?

“Senza toglier niente a nessuno, vedere i ragazzi del 2000 al primo anno in D proveniendo dagli Allievi del Genoa: il fisico non conta, conta sapere giocare a calcio, e Raja, Cambiaso e Calcagno, pur non essendo fisicamente delle “bestie” sanno giocare a calcio”.

Descrivici la settimana tipo:

“Diciamo che il mio lavoro è rivolta sempre alla domenica successiva, si lavora sulle caratteristiche della squadra, con grossa intensità, per migliorare dal punto di vista tecnico, si lavora sempre sulla palla nella prima parte della settimana, nell seconda parte invece si lavora sulla prevenzione infortuni e poi entra in scena il mister con la preparazione meticolosa della partita. I ragazzi lavorano comunque a 2000 all'ora sempre con la palla”.

La più grande qualità di Fabio Fossati?

“Lui sa dare una carica incredibile ai ragazzi, che sanno per filo e per segno cosa devono fare in partita, si vede che c'è la mano dell'allenatore, Fabio ha una grande capacità di far cambiare modulo alla squadra a partita in corso”.

Per chiudere un pensiero sul Molassana:

“I ragazzi e i mister mi sono rimasti nel cuore, sono sicuro che si salveranno...”

PDP

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