Calcio - 25 giugno 2018, 23:56

Marco Moraglio tenta la grande impresa: "Alla conquista dei 5 mila metri del Monte Elbrus"

L'ex portiere di Genova Calcio, Moconesi, Casarza e Sestrese è un appassionato di scalate, è una guida escursionistica e ha anche il brevetto da Sub. "Il mio sogno è scalare l'Everest, ma oltre al coraggio ci vogliono 40 mila euro..."

Di Marco Moraglio, classe 1992, genovese di Priaruggia, non si può certo dire sia una persona banale.

Come tutti i portieri, ha mille risorse e mille spunti, laureato in Scienze Storiche, non si è certo accontentato di unire allo studio la grande passione per il calcio. Ha anche il brevetto di sub, ma, soprattutto, è guida escursionistica, ama scalare montagne e il suo prossimo obiettivo sono i 5 mila metri del Monte Elbrus in Russia.

“Oltre ad essere portiere -racconta Marco- io sono guida escursionistica e ho il brevetto da sub. Da sempre ho una grande passione per la natura e per la montagna. Nel corso degli anni mi sono specializzato nei trekking in solitaria, in autonomia, dormendo in tenda. Anno scorso ho iniziato a fare i 4000 metri, scalando in Italia il Gran Paradiso, il Castore nel gruppo Monte Rosa, il Breithorn Occidentale. Proprio ieri ho fatto un altro 4000, la Piramide Vincent, in Val d'Aosta gruppo del Rosa, armato come sempre di ramponi, corda, picozza. Come guida escursionstica sono riconosciuto da AIGAE e accompagno persone dove non sono richiesti gli stessi ramponi, corda, picozza, accompagno gruppi interi mentre per mio diletto personale faccio alpinismo, almeno ci sto provando...”.

Se il calcio per Marco, al momento, è in standby (“Aspetto una chiamata, ma senza assilli”) il suo prossimo obiettivo è molto vicino:

“Il 13 luglio partiamo in 4 con il nostro Tour Leader, Christian Roccati, un grande, che ci sta seguendo passo dopo passo, alla volta della Russia per scalare la parete Nord del Monte Elbrus, 5.642 metri, una delle Seven Summit, la montagna più alta d'Europa. L'Elbrus fa parte appunto delle Seven Summit, ovvero le montagne più alte di ogni continente (il Kilimangiaro in Africa, l'Everest in Asia, l'Aconcagua in Sudamerica, il Denali in Nord America in Alaska, il Vinson in Antartide, il Puncak Jaya in Oceania). Con me ci saranno altri tre genovesi, Daniele Brescia, Igor Amoretti e Valeria Chiappa”.

Sul versante calcio invece momento di stallo?

“Ho avuto qualche contatto, ma niente di concreto. Il calcio finora è stato tutto nella mia vita, ma per scelta non sono mai sceso sotto l'Eccellenza, anche a costo di giocare poco. Se esce qualcosa bene sennò.... Guardate il caso di Edo Grosso: è dovuto andare a fare l'attaccante in Promozione, le regole dei giovani penalizzano soprattutto i portieri e i terzini.... Grosso è un caso eclatante, ma Dondero, Bartoletti, Gianrossi si sono dovuti accontentare di soluzioni di ripiego... Io ho giocato poco, meno dell'Eccellenza non ho mai voluto fare, ora sono disposto a 26 anni anche ad accontentarmi di categorie inferiori... Anche se in Piemonte e Lombardia ho sempre giocato...”

Laureato in Scienze Storiche, Marco Moraglio sa che comunque la sua vita sarà legata o all'insegnamento o alla specializzazione come guida escursionistica...

“Di escursionismo sono appassionato da sempre, da piccolo camminavo a lungo coi miei genitori, sono un tipo super competitivo e mi piacciono le sfide... Il mioo sogno è completare tutte le Seven Summit, ma al di là delle capacità tecniche e del coraggio, ci vogliono soldi purtroppo... O si trovano sponsor o è un problema... Mettiamoci il viaggio, il vitto e l'alloggio per il periodo della scalata... Fai conto che per un Everest o un Vinson servono 40 mila euro, c'è un business sulle scalate...”

Cosa ne pensi invece degli improvvisati della domenica? Purtroppo spesso si sentono notizie di tragedie..

“Per fare determinate escursioni ci vuole allenamento, preparazione, conoscenza di quello che vai a fare, di sicuro tante persone si improvvisano, ma c'è anche tanta fatalità, e non sarebbe giusto dire che chi muore se la va a cercare. Una cosa è sicura, quando si tentato determinate imprese bisogna limitare al massimo i rischi...”