Maurizio Auriemma, classe 1959, nato a Firenze ma campano d'origine (Somma Vesuviana), laureato a Napoli in Giurisprudenza, oggi è il Questore di Agrigento. Ma ha un legame forte con Genova, dove ha lavorato a più riprese in Polizia, e dove dal 1993 al 1996 fu il presidente della squadra della Polizia di Stato, il team fondato da Marco Vacca, da cui poi si originò la Polis, progenitrice a sua volta dell'attuale Genova Calcio.
Qualche anno dopo, un'altra squadra della Polizia fece parlare di sè, la Pro Sesto fondata da Carlo Durante, oggi ds della Superba, ed espressione del VI Reparto Mobile di Bolzaneto.
Incontriamo il dottor Auriemma nel suo ufficio, in pieno centro ad Agrigento, all'interno del palazzo intitolato a Beppe Montana, ex commissario assassinato dalla mafia.
“Ricordo benissimo quel periodo, ero a capo di una banda di “pregiudicati” (e ride...), fra cui il tostissimo Marco Vacca, persona tenace e caparbia come pochi”.
Inizia cosi l'intervista con un personaggio squisito, che a dispetto del suo ruolo austero si rivela affabile ed entusiasta del nostro incontro.
“Nel 1986 iniziai la mia avventura a Genova, al Reparto Mobile, poi passai all'Ufficio di Gabinetto, quindi all'antiterrorismo e poi alla Criminalpol. Nel 1990 ero dirigente delle Volanti, sotto l'allora questore Mattera. Da Genova poi fui trasferito in Calabria, ma nel 1992 tornai nel capoluogo ligure”.
Fu in quel momento che Marco Vacca, oggi presidente della Genova Calcio, lo coinvolse con la squadra della Polizia di Stato.
“Iniziò tutto con la partecipazione al torneo Interforze, che si disputava allo Stadio Carlini, poi ci iscrivemmo all'AICS e quindi in Terza Categoria come Polizia di Stato. Era il 1993, era una squadra composta interamente da poliziotti, capitanata dal grande Marco Vacca, l'unico non poliziotto era il mister, Pippo Scaccianoce. Fra i giocatori dell'epoca, ricordo ancora oggi Mirko Bruzzone, Fabio Farinata, Flavio Bottaro, Paolo Mari, Mauro Longo (grande centravanti di sfondamento), e poi De Ramundo, Tangianu, Paonessa, Zucca, il portiere Barberis. A quei tempi seguivo molto la squadra, la sostenevo e pretendevo il massimo impegno e la correttezza in campo, visto il ruolo che ricoprivamo e la divisa che portavamo. Ricordo un episodio infelice, un nostro tesserato che si fece espellere per una rissa: gli feci una bella lavata di capo e lo feci punire pure dal Questore, ma poi mi attivai per fargli ridurre la squalifica. Non era facile giocare e far quadrare i turni di lavoro, ma fu una bella esperienza. Fra i più forti dell'epoca ricordo Massimo Sisinni, che poi ebbe una grande carriera a livello dilettantistico, era un grande giocatore”.
Marco Vacca fu l'artefice di quel progetto, che 25 anni dopo è sfociato nell'attuale Genova Calcio:
“Marco è una persona di una tenacia, di una caparbietà unica. Ha servito con grande onore la Polizia di Stato, grande lavoratore e conoscitore del territorio, uomo di grandi capacità tecniche ed operative, senza paura, capace di affrontare situazioni di pericolo. Calcisticamente lo ricordo come grande trascinatore, un difensore roccioso e insuperabile, con la fascia di capitano al braccio”.
Nel 1996 finisce l'avventura di Auriemma con la squadra della Polizia di Stato, perchè viene trasferito a La Spezia:
“Tornai a Genova nel 1999, poi fui di nuovo trasferito, ma rientrai ancora nel 2003 e poi nel 2006, prima di essere trasferito a Milano, dove stetti 6 anni, e poi a Trento, dove feci parte della Polizia Amministrativa e poi fui nominato vice questore. Dal 2017 sono questore di Agrigento”.
Auriemma parla con molta partecipazione emotiva della sua nuova città:
“La mia famiglia è rimasta a Trento, ad Agrigento ho trovato una città molto bella, che andrebbe maggiormente valorizzata. Andrebbero migliorare le infrastrutture e i collegamenti, è una città tutta da conoscere prima di parlarne, bisognerebbe spingere di più sul turismo, sull'imprenditoria locale e sull'artigianato, ci sono 120 km di coste da Licata a Sciacca, con il gioiello della Scala dei Turchi, attrazione naturale di grande richiamo. E' poi una provincia dai grandi autori, che la nobilitano, da Pirandello a Sciascia a Camilleri”.
Lo sport ad Agrigento va a fasi alterne:
“Purtroppo l'Akragas è appena retrocesso in serie D, dispiace, speriamo si risollevi presto. C'è la Fortituto Agrigento del patron Moncada che si difende molto bene nella A2 di Basket. Vorrei citare poi la campionessa di giavellotto, Giusi Parolino (nella foto), una ragazza in gamba che purtroppo ha grosse difficoltà nel trovare un posto decente per allenarsi, e andrebbe aiutata maggiormente dalle istitutizioni locali, pensate che si allena da sola sulla spiaggia. Recentemente ha vinto anche il prestigioso Premio Karkinos riservato alle eccellenze agrigentine”.