Calcio - 15 novembre 2018, 10:13

Il saluto ad Antonio Marcolini, il “Re di Cairo”

Il saluto ad Antonio Marcolini, il “Re di Cairo”

Il “Re di Cairo”, l’idolo, l’emblema di un’era indimenticabile che ha fatto sognare i cairesi e non solo. Lottatore, combattente mai domo, attaccante dalla tecnica sopraffina, un esempio in campo e fuori dal campo. Questo era Antonio Marcolini, indimenticabile giocatore di quella Cairese che toccò con mano il calcio professionistico in una favola che nessun testimone potrà mai dimenticare. Si conquistò l’amore del suo pubblico a suon di gol e di brillanti prestazioni, i suoi tifosi amavano Marcolini giocatore e Marcolini uomo: persona dalla grande disponibilità, serio e costante, divertente e di compagnia, Antonio aveva conquistato i cuori gialloblù, che oggi piangono la sua scomparsa.

Marcolini nasce a Verona nel 1950 e all’età di 17 anni attira l’attenzione del Savona che allora militava in Serie B. Dopo una breve trafila nella Primavera esordisce in Prima Squadra, giocando due stagioni in Serie C. Lascia poi la Liguria per approdare nel calcio professionistico vestendo la maglia di Bari, Alessandria, Grosseto, Triestina prima di ritornare nella sua cara Savona, dove mette su famiglia e inizia a lavorare in banca. Nel 1975 nasce Michele, suo unico figlio che seguirà le sue orme e riuscirà a guadagnarsi un posto di prestigio in Serie A. Nell’estate del 1980 decide di provare le brezza del calcio dilettantistico sbarcando alla Cairese, allora in Prima Categoria, conclude il campionato al primo posto e con 34 reti segnate che valgono il titolo di capocannoniere. Titolo che bissa l’anno successivo realizzando 18 gol in una stagione in cui la Cairese vince anche la Promozione e si guadagna il salto in Interregionale. Dopo le meravigliose vittorie, al suo terzo anno in gialloblù, Marcolini deve fare i conti con l’età che avanza e con alcuni problemi fisici, che gli permettono di collezionare solo 4 reti. L’anno successivo lascia Cairo Montenotte per concludere la sua carriera ad Albenga e alla Carcarese.

Ma in tutti i cuori gialloblù rimane vivido il ricordo di quel ragazzo dalla folta chioma che in campo non mollava mai, si tirava su le maniche e con i pugni chiusi incitava i compagni a dare il massimo. Fai buon viaggio nostro Re e da lassù continua a sorridere con noi dei bellissimi anni trascorsi insieme! Ci mancherai!

ASD CAIRESE 1919

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