Prima categoria - 19 dicembre 2018, 17:15

IL PERSONAGGIO - Il grande ritorno di Andrea Meazzi: "Non ho saputo dire di no a Edo Esposito"

Stiamo parlando, secondo il nostro modesto parere, del miglior giocatore visto in Liguria negli ultimi 30 anni. A 48 anni, torna su una panchina, quella della Campese per insegnare calcio: "Rispetto ai miei tempi si è persa la fantasia, ma le partite si vincono coi giocatori tecnici e noi abbiamo Criscuolo..."

IL PERSONAGGIO - Il grande ritorno di Andrea Meazzi: "Non ho saputo dire di no a Edo Esposito"

Premesso che, per chi vi scrive, stiamo parlando del miglior giocatore del calcio ligure degli ultimi 30 anni, il ritorno di Andrea Meazzi nel calcio dilettantistico è una bella notizia per tutti quelli che amano questo sport...

Edo Esposito lo ha scelto come allenatore della Campese, ci aveva già provato quest'estate, ci è riuscito soltanto ora. Meglio tardi che mai. Forse in tempo per dare una svolta alla stagione di una squadra che finora è stata troppo Criscuolo/dipendente.

“La nostra è una passione che non passa mai – commenta Meazzi- la mia e quella di Edo Esposito, ci conosciamo bene, sappiamo tutto di noi, siamo stati insieme 17 anni e sapevamo che ci saremmo rincontrati. Fra l'altro in questi giorni ricorre l'anniversario del grande presidente del Masone Giancarlo Ottonello, e rimaniamo uniti nel suo ricordo”.

Ci aveva già provato quest'estate a portarti a Campo...

“Facendo i turni in porto, ho tanto tempo libero, ma è mal distribuito per poter prendere un impegno importante, cosi quest'estate avevo declinato l'invito di Edo...”

Ma la voglia di tornare su un campo non ti era mai passata...

“Seguo gli amici che giocano, e soprattutto ho due figli calciatori di 16 e 17 anni, uno gioca nell'Arenzano Allievi, l'altro nella Berretti dell'Entella. Sono due centrocampisti, Leonardo (Arenzano) più di sostanza, Lorenzo (Entella) mezzapunta coi piedi buoni... A loro dico che l'importante è che escano dal campo col sorriso, che si divertano... Prima lo studio, poi se col calcio riusciranno a fare qualcosa di buono tanto di guadagnato”.

Ti hai smesso di giocare nel 2012, poi?

“Ho finito la carriera col Masone come allenatore/giocatore, con il presidente Pierpaolo Puppo e una società molto giovane. Poi sono andata a insegnare tecnica calcistica nelle giovanili dell'Arenzano, dove ho allenato la leva 2001 per tre anni. L'anno scorso è stato il primo anno in cui sono stato fermo per seguire i miei figli...”

Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta di Edo?

“Una serie di coincidenze, in realtà mi aveva chiamato la Levante C, quella maglia ce l'ho sulla pelle, avrei voluto accettare la proposta di Doragrossa ma non sono riuscito col mio lavoro. Venerdi scorso mi ha chiamato Edo, e visto che la Campese si allena la sera tardi due volte alla settimana, e che io e Edo ci conosciamo da una vita, ho accettato... A casa stavo bene, ma guardando le partite mi immedesimo sempre negli allenatori, pensando a cosa farei io al loro posto...”

Già quando giocavi eri un allenatore in campo...

“Cercavo, a differenza degli altri, con la mia intelligenza, di capire prima di tutti dove sarebbe arrivata la palla, avevo altri difetti, ma su quello ero uno dei pochi ad arrivare prima degli altri”.

Conosci questa Campese?

“La squadra non l'ho ancora vista, ma conosco 4 giocatori che giocavano con me, Codreanu, i due Marchelli e Caviglia. Poi c'è qualche giovane interessante, Criscuolo non lo conosco personalmente, ma conosco la sua storia e il suo valore, lo seguivo quando era al San Michele e non so perchè non abbia mai giocato in categorie superiori, davvero uno spreco vederlo in Prima....”

Un peccato che la squadra non stia facendo lo stesso campionato di Criscuolo:

“Abbiamo un po' di partite per provarci, per dare un po' di equilibrio, con lui che fa gol davanti bisogna aggiustarci dietro per non prenderli, e toglierci qualche soddisfazione. Avendo davanti uno cosi è d'obbligo provare a centrare i playoff”.

Osservazione banale ma doverosa: rispetto ai tuoi tempi il livello si è abbassato...

“Il livello è basso, perchè il calcio si è evoluto dal punto di vista tattico e fisico, e si sono perse la tecnica e fantasia. Io sono un nostalgico, ma apprezzo e accetto anche questa evoluzione, soltanto che si è perso lo spettacolo, e resto convinto che le partite le vincano le squadre con i giocatori più tecnici...”

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