Redon Rahmani, classe 1996, albanese, sta trascinando a suon di gol la Val d'Aveto verso i playoff.
Sabato lancia la sfida al suo amico Cordano, della Rupinaro, che ha ammesso di temerlo molto.
Redon, da quando è arrivato in Italia, ha giocato con le maglie di Leivi, Calvarese e Val d'Aveto.
In questa stagione per lui 12 partite e 16 gol, che gli valgono il titolo di capocannoniere della Terza Chiavati.
Nato in Albania, a Durazzo, è arrivato in Italia nel 2014:
“Giocavo nelle giovanili dello Shkendijia, in Italia sono arrivato a Cavi di Lavagna, e ho conosciuto altri due albanesi, Asimi e Ara, che mi hanno portato al Leivi. Poi sono passato alla Calvarese, dopo quell'esperienza pensavo di smettere, ma mister Alfredo Casella mi ha portato alla Val d'Aveto”.
Una grande stagione per te:
“Quest'anno è la mia stagione migliore, anche se lavoro a Imperia, e mi alleno poco, ma mi sto divertendo molto, c'è un grande gruppo, mi trovo benissimo. L'obiettivo sono i playoff, l'anno scorso ci abbiamo provato ma il quinto posto non è bastato”.
Sabato affronterete la capolista Rupinaro ancora imbattuta:
“Sarà difficile ma proveremo a fare l'impresa, sul nostro campo in terra possiamo fare male. Proveremo a vincere, in porta da loro c'è il mio amico Cordano, cercherò di fargli almeno un gol!”.
Preferisci fare tre gol e perdere o vincere senza fare gol?
“Assolutamente vincere senza fare gol, io gioco per la squadra”
Quali sono le tue caratteristiche?
“La velocità, la forza, mi manca un po' di tecnica”.
Il tuo idolo?
“Sono tifoso dell'Inter, dico Icardi, un attaccante che difende bene la palla ed è sempre puntuale in zona-gol. Come albanese, dico Hysai difensore del Napoli. Seguo molto la nazionale albanese, arrivata ai Mondiali, quando la ha allenata De Biasi ha ottenuto i migliori risultati”.
Ti piacerebbe giocare in una categoria superiore?
“Sono contento di stare in Terza, io gioco per divertirmi, se poi arriverà qualche occasione vedremo, ma la cosa importante è il gruppo”.
Obiettivo personale?
“Punto ai 30 gol. L'anno scorso ne ho fatti 21, quindo spero di farne almeno 22...”
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