Il saluto della Pro Recco:
Trentanove trofei  in sedici anni con la nostra calottina. Numeri da numero uno, numeri da Stefano  Tempesti.
Ti abbiamo  visto fare parate impossibili con le mani, la testa, i piedi. Ti abbiamo visto  sollevare coppe, esultare, commuoverti. Ti abbiamo visto soffrire, piangere,  rialzarti sempre. A Recco ti vogliamo bene perché prima di essere il giocatore  più vincente di tutti sei un uomo immenso, leale, generoso.
Sei  arrivato con l'obiettivo di lasciare il segno, ti salutiamo perché vuoi  riscrivere la storia. Ancora una volta. 
Il tuo  sogno adesso è il nostro: tifiamo per te e ricordati che ti aspettiamo di nuovo  a casa. Quando vorrai, perché questa sarà per sempre la tua famiglia.
Grazie  di tutto Stefano, sei grande!
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Il messaggio di Tempesti: 
Tante volte mi sono chiesto come sarebbe  stato, che emozioni avrei provato, quali pensieri mi avrebbero accompagnato  salutando la mia famiglia sportiva, la mia società, la mia Pro  Recco.
Immaginavo tristezza, lacrime, dolore e tanto dispiacere. Invece mi  ritrovo a sorridere e a essere felice. Si, sono felice  perché guardandomi indietro e tornando con la mente a questi ultimi 16 anni vedo  tanta gioia e tanti successi, grande stima e immenso amore. Ci sono stati tanti  momenti tristi e situazioni difficili ma anche questi hanno contribuito a  rendere indimenticabili le gesta del passato. 
A partire da quei sette dirigenti che fecero la follia  di acquistarmi, investendo su un giovane ragazzo che ancora tanto aveva da  dimostrare. 
Mi guardo indietro e  ripenso con affetto a chi mi ha allenato e adesso non c'è più, i cari Enzo  D'Angelo e Paolo De Crescenzo, signori di un tempo che fu.
Ringrazio chi mi ha allenato e fatto diventare quello  che sono oggi, Pino Porzio, l'amico Riccardo Tempestini, Igor  Milanovic, Amedeo Pomilio, Vladimir Vujasinovic e, last but not least, Ratko  Rudic.
Ringrazio i preparatori  atletici che negli anni si sono susseguiti, diventati poi tutti cari amici e  confidenti: Paolo Barbero, Francesco Rizzo, Donato Quinto e Willians  Morales. 
Ringrazio di cuore per la  loro passione i fisioterapisti nominando, per dovere nei confronti del gentil  sesso, l'amica Elisa Javarone. 
Ringrazio lo staff e la segreteria, da Gianfranco  Mantovani a Marta Finetti passando per Jonathan Del Galdo e tutti coloro che ci  promuovono nel mondo. 
Ringrazio tutti  i giornalisti con i quali ho avuto il piacere di conversare, anch'essi divenuti  poi amici negli anni, da Guido Martinelli a Italo Vallebella, da Claudio Mangini  a Francesco Grillone, per arrivare al simpaticissimo partenopeo Franco  Carrella. 
Abbraccio con affetto i  portieri che mi hanno sopportato e supportato negli anni, il dotto Claudio  Bozzo, l'inesauribile Dario Gennaro, il fratello Jack Pastorino, indispensabile  con la sua pazienza e fedeltà, il saggio Goran Volarevic, Francesco Massaro e  Marko Bjiac. 
I giocatori ai quali ho avuto l'ardire di coprire le spalle sono troppi da nominare e rischierei di fare torto a qualcuno, dimenticando qualche nome; vi ringrazio tutti. Col cuore e le braccia ho sempre cercato di darvi sicurezza in quel rettangolo di porta a volte maledetto, a volte sacro e inviolabile.
Stringo al petto con calore i dirigenti e tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande questa società, non abbiatene a male se nomino il buon Pino Capurro e il sagace Massimo Ferreccio per rappresentarvi al meglio con la stima che meritate.
Abbraccio tutti i tifosi che in questi anni ci hanno seguito e supportato. Porterò sempre nel cuore l'urlo della cara Andreina, "Reccooooooo", che rimbomba ancora in tutte le piscine del mondo, e l'ultimo striscione che mi avete dedicato resterà una fotografia che porterò sempre con me.
Ringrazio l'amico Gianni De Ferrari, il fratello Massimo e tutto il suo staff per avermi sempre sostenuto con affetto e stima incrollabili.
Una menzione particolare va al grande Eraldo  Pizzo, sempre presente col consiglio giusto e una saggezza ineguagliabile. Ti  voglio bene Caimano, compagno di mille chiacchierate e aneddoti  indimenticabili. 
Abbraccio il caro  amico fraterno Maurizio Felugo che mi ha dato l'onore di essere il padrino di  Nina e mi è stato vicino in tutte le vesti possibili e immaginabili in questi  lunghi anni. Grazie Mauri, abbiamo creato insieme qualcosa di unico e  irripetibile. 
Saluto con calore  Arnaldo, altro fratello, anche lui amico fedele e instancabile nel rendere  sempre tutto più facile e divertente con l'abilità di un grande  professionista. 
Un doveroso saluto va  alla clinica Montallegro nelle figure di Francesco Berti Riboli, Luca Spigno e  in particolare all'amico Giorgio Maietta che si è preso cura di me nei tanti  giorni passati insieme. 
Tutti questi  anni hanno però avuto un denominatore comune, colui che è diventato un punto di  riferimento fisso e costante, un secondo padre sempre pronto a rispondere a  qualunque bisogno e a qualunque necessità, un cuore grande sul quale fare sempre  affidamento nei momenti difficili e senza il quale questo splendido sogno non si  sarebbe mai realizzato. GRAZIE Gabriele, GRAZIE Presidente, GRAZIE per tutto  quello che hai creato e al quale mi hai permesso di partecipare. È stato un  onore e un privilegio essere il capitano della tua Pro Recco. Mi hai sempre difeso e non lo dimenticherò  mai.
Grazie a tutti, spero di aver  meritato l'affetto che mi avete dimostrato in questi sedici  anni.
Me ne vado per un po', ho ancora  un pezzettino di storia da scrivere, ma torno presto... 
Sempre FORZA PRO RECCO. 
Il vostro Stefano Tempesti



