Calcio - 25 luglio 2019, 17:00

FABIO FOSSATI "Ho ancora tanta fame, tante motivazioni, tanto da dare al calcio"

Chiuso il capitolo con l'Albissola, il mister ex Borgorosso, Sestri Levante, Caperana, Asti e Casale è pronto a rituffarsi nella mischia: "Ormai sono un allenatore professionista, è diventato un lavoro e desidero farlo al meglio, con professionalità, passione e serietà"

Fabio Fossati guarda in alto

Fabio Fossati guarda in alto

Estate da “disoccupato” per Fabio Fossati, il mister del miracolo Albissola che ormai ha fatto del suo ruolo una vera e propria professione. Dopo una carriera splendente fra Borgorosso Arenzano, Sestri Levante, Caperanese, Asti, Casale, Albissola, dove ha toccato con mano il mondo dei prof e la serie C, da pochi giorni Fossati è ufficialmente sul mercato dei mister, dopo la sparizione della matricola albissolese.

Lo raggiungiamo mentre è da solo, al mare, nella sua Arenzano, forse in attesa di una chiamata...

Mister, capitolo chiuso con l'Albissola, e adesso?

“Dal punto di vista federale è un capitolo chiuso, visto che l'Albissola non si è iscritta alla C, e sono quindi un mister libero. La società deve adempiere ancora a qualche pratica e situazione per cui il ciclo non è ancora del tutto chiuso, ma ci siamo lasciati in ottimi rapporti, col presidente ci siamo sentiti recentemente, mi ha sempre dato ampie garanzie e io ho sempre avuto grande fiducia nei suoi confronti, quindi, esito finale a parte, rimane in me un gran bel ricordo di questa emozionante cavalcata vissuta con loro. Si è terminato un percorso, in un futuro prossimo spero davvero di ritrovare un bel progetto, una bella avventura dove poter ripartire. Vengo da un campionato vinto importante, senza essere partiti per farlo, frutto di un grande lavoro, dove ho contribuito alla crescita di una società e di alcuni giocatori che ancora oggi sono nei prof e a cui spero e credo di aver lasciato tanto. Mi riferisco in particolare ai tre 2000 Cambiaso, Calcagno e Raja partiti dagli Allievi nazionali del Genoa e cresciuti sotto la mia ala ad Albissola”.

Quanto ti fa male vedere l'Albissola aver fatto questa fine?

“Negli ultimi anni ho fatto un passaggio importante, arrivando nel mondo dei prof. Rimango un uomo che vive di passioni ed emozioni, sono un allenatore “romantico” ma pensando di farlo diventare un lavoro, e con questo mantenere la famiglia, il mio romanticiscimo si è giocoforza un po' affievolito. Io credo che vincere un campionato di D sia sempre importante, farlo in una realtà come Albissola che non era pronta a farlo, ma ci è arrivata dopo una velocissima crescita, sia stata una grandissima vittoria. Resterà negli annali questa stagione nei professionisti, e io ne sono stato uno dei protagonisti, purtroppo le cose non sono andate come dovevano andare, mi dispiace specialmente per il favoloso gruppo degli Zueni, ragazzi che ci hanno sostenuto per un anno intero, per loro era romanticismo assoluto, credo siano loro la parte più lesa”.

Oggi sei un allenatore libero a tutti gli effetti:

“Assolutamente, sono un allenatore libero, sicuramente essere arrivati a fine giugno con un altro anno di contratto, poi sfumato, ha fatto sì che qualcuno abbia virato su altri profili. Il presidente Colla ora si è trasferito ad Albenga e sono sicuro che questa piazza gli darà soddisfazione, io ho avuto qualche contatto con alcune società ma non se n'è fatto nulla. Ormai non ritengo ci siano le possibilità per entrare in scena già ora, so che hanno associato il mio nome a quello del Savona ma credo che la nuova proprietà si sia già mossa diversamente”.

Ti senti ormai un allenatore professionista, non accetteresti dunque una eccellenza o promozione?

“Mi sento un allenatore professionista, nel senso che ho fatto di questo mestiere una professione, ma ritengo di avere ancora margini di crescita. Le categorie le ho vinte tutte, sono arrivato in C, qualcuno ha visto i miei allenamenti e gli sono piaciuti... Tre anni fa ho fatto una scelta, ho abbandonato il lavoro di una vita, per una cosa che presentava molte incognite come il mondo del calcio. Oggi mi sento tranquillo e sereno di poter affrontare qualsiasi categoria, la C e la D non mi spaventano, anzi fanno parte dei miei sogni. Ho tanta voglia di affermarmi in una certa categoria, affronto questa professione in una maniera molto seria, mi tengo aggiornato tramite i social e le piattaforme. Nell'ultimo periodo mi sono rilassato un attimo, ho passato un periodo non facile, da avere un contratto a non avere nessuna retribuzione. Ma tra poco il calcio giocato ricomincia e ho già pensato come muovermi per tenermi aggiornato”.

Arrivasse una proposta allettante economicamente ma da categoria inferiore?

“Questo economico deve essere un punto fermo, visto che è il mio lavoro, la categoria non sarebbe un problema, ma a lungo termine ci deve essere un progetto. Sono consapevole che il calcio “regala” anche momenti in cui bisogna stringere i denti e aspettare con serenità, ma sono sereno e carico, andrò a veder partite, e aspetterò eventuali chiamate”.


Questi ultimi due anni cosa ti hanno insegnato?

“Ho toccato con mano quello che vedevo prima in televisione, ti rapporti con persone di un certo livello e di una certa professionalità, ti accorgi che la differenza di categoria esiste eccome, e oggi penso di avere una fisionomia, un curriculum, di poter dare garanzie”.

Perchè una società oggi dovrebbe prendere Fabio Fossati?

“Perchè i risultati sono dalla mia parte, perchè ho tantissima fame, ho grandi motivazioni, i risultati li ho ottenuti facendo crescere dei giocatori, non ho mai lavorato in mezzo all'oro, perchè ho ancora tanto da dare, ho tanti dubbi, tanti punti interrogativi, ho voglia di scoprire tante cose. Se qualcuno invece ha qualche dubbio su di me non vedo l'ora di smentirlo. Ho ancora tanti stimoli per una prima squadra, ma in un futuro, per ora lontano, non escludo di tornare a lavorare coi giovani, tentando una avventura in un settore giovanile importante ma la vedo come una cosa lontana... Non mi fermo alla Liguria, sono uno spirito libero, mi piacerebbe misurarmi in altri campionati di altre regioni, sarebbe molto interessante, insomma la valigia è pronta...”


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