Eccellenza - 04 settembre 2019, 20:50

FEDERICO MORETTI "Vi spiego perchè ho dato l'addio al calcio professionistico"

Il nuovo acquisto del Busalla era in Ungheria, alla Honved Budapest di Sannino, ma qualcosa gli ha fatto capire che era il momento di smettere: "Ho fatto la cosa giusta, da oggi sarò un padre e un lavoratore, e giocherò con gli amici in una società che conosco da tempo"

FEDERICO MORETTI "Vi spiego perchè ho dato l'addio al calcio professionistico"

Federico Moretti, classe 1988, genovese, dopo 13 anni nei professionisti ha deciso di smettere con il calcio dei “grandi”. 31 anni il prossimo 28 ottobre, non è poi così “vecchio” da appendere le scarpe al chiodo. Ma come ci sta per spiegare, qualcosa gli è scattato in testa in questi ultimi giorni.

Dopo la fugace esperienza ad Albissola (salvezza ottenuta in Serie C proprio nell'anno della nascita della sua bambina), a luglio aveva risposto alla chiamata del suo ex mister Beppe Sannino alla Honved Budapest. Due mesi intensi, fra Europa League e campionato, che tuttavia non hanno convinto Federico. Dentro di sé covava l'idea di smettere con un certo tipo di calcio.

E oggi è diventato un giocatore del Busalla. Un'altra vita, non più professionista, ma dilettante.

“Alla Honved Budapest -racconta- ho disputato le qualificazioni di Europa League, giocando contro il Craiova, e ho iniziato il campionato, giocando una partita. A Budapest stavo bene, ma sentivo che non avevo più la passione e l'entusiasmo di prima. Per fare questo mestiere ci deve essere la voglia di allenarti al massimo ogni giorno. Non è stato facile prendere questa decisione, avevo un anno di contratto, avevo anche preso casa, ma a un certo punto ho capito che la cosa giusta fosse smettere”.

“E' vero, ho trent'anni, non sono vecchio -continua Federico- ma ultimamente il mestiere si stava facendo sempre più difficile. L'anno scorso è stato bello tornare a Genova, stare a casa con la bambina piccola, ma la Serie C doveva essere solo un momento di transizione”.

E invece, nonostante il tesseramento con l'Honved, Federico ha maturato la decisione:

“Un calciatore prima o poi deve affrontare questo momento, il momento del “dopo”. Di solito si smette intorno ai 35 anni, ma dipende anche dagli stimoli e dalle motivazioni. Io sono andato un po' controcorrente, ho semplicemente deciso di “farla finita” prima che fosse qualcuno a dirmelo. E così si è chiusa la mia esperienza con il mondo del calcio professionistico, è molto più facile abbandonare quando nessuno ti cerca più, io invece avevo avuto richieste e avevo un contratto in Ungheria...”

E da oggi, una nuova vita:

“Da oggi in poi sarò un padre, un lavoratore, e andrò a divertirmi a giocare coi miei amici. A Busalla conosco bene l'ambiente, ho tanti amici, è una squadra che ho seguito negli anni perchè ci ha giocato mio fratello, perchè l'ha allenata mio padre. Voglio divertirmi, ma voglio anche fare le cose fatte bene, semplicemente sarò senza l'impegno quotidiano con il campo”.

Chiaro che le ambizioni del Busalla, con te in mezzo al campo, cambiano:

“Mi sono già allenato con la squadra, conosco già i miei compagni, tutti bravissimi ragazzi, cercheremo di divertirci più possibile”.

Cosa ti aspetti dall'Eccellenza e come ti calerai nella parte?

“Non so come sarà, so solo che la differenza la fa la testa. Sarebbe da stupidi porsi in maniera presuntuosa nella nuova categoria. Un ex professionista che gioca in Eccellenza lo fa per passione, perchè ha il calcio come valvola di sfogo. Cercherò di calarmi nella parte in maniera molto umile dando qualche consiglio ai miei compagni ma comportandomi subito come uno di loro a tutti gli effetti. Insomma, mi approccierò con la giusta testa, non certo con supponenza e presunzione”.

E intanto, tuo fratello minore, classe 2001, sale di categoria:

“Tommaso è approdato al Ligorna, le qualità ce l'ha, se sarà bravo a sfruttare il suo momento farà strada. E' molto talentuoso ed è stato frenato in passato solo dagli infortuni. Credo potrà fare una bella carriera”.

SU