Le considerazioni di Mauro Cinacchio, tecnico della Casellese, sull'emergenza Covid nel calcio dilettanti:
“Leggo prese di posizione, da più parti, circa la opportunità/necessità di proseguire l’attività calcistica. La cosa mi stupisce. Mi spiego: oggi noi abbiamo un caso di positività, per fortuna a bassa carica virale e che probabilmente non si à tramessa alla squadra (stiamo facendo tamponi a tutti, e i primi si sono rivelati negativi). Ora staremo fermi 14 giorni, con allenamenti individuali sulla utilità dei quali tanti hanno già espresso perplessità. E se, alla ripresa, dopo pochi giorni, si presenta un nuovo caso positivo? E poi dopo la nuova sosta un terzo? Riprendiamo la trafila al libitum?
Senza parlare delle preoccupazioni di chi ha in casa anziani o persone fragili dal punto di vista sanitario, o chi ha contratti di lavoro a tempo determinato, o di scarsa tutela cosa tutt’altro che rara trattandosi di ragazzi giovani.
Dove eravamo quando abbiamo iniziato l’attività e ci siamo iscritti? Eravamo in un contesto in cui i contagi erano alcune centinaia, non decine di migliaia!!!
Mi domando come si possa pensare di proseguire in un contesto del genere un'attività anche minimamente normale, e per la quale è stato steso dalla FIGC un protocollo nella realtà dei casi inattuabile. E poco senso ha fermare la Terza categoria e basta.
A mio personalissimo parere sarebbe opportuno fermare tutto sino a che la situazione si sia normalizzata, o comunque sia divenuta gestibile a livello sanitario e di profilassi, e poi riprendere magari con format rivisti se il tempo è limitato.”