E' un Giulio Ivaldi con voce sommessa quello che ci risponde dall'altro filo del telefono durante il suo viaggio di ritorno da Roma, dopo le decisioni dell'odierno Consiglio della LND. E anche un po' contrariato per il botta e risposta fra le opposte fazioni all'interno del campionato di Eccellenza ligure avvenuto fra ieri sera e stamattina.
Alla fine l'Eccellenza riparte, ma senza retrocessioni. E chi non vorrà partecipare, non lo farà, senza subire danni.
"Purtroppo la linea "sportiva" non era l'unica percorribile. Ha prevalso la linea della sicurezza e antipandemica, che ha tenuto conto delle tante difficoltà a cui stanno andando incontro le società. Noi siamo stati coerenti fino all'ultimo con il format proposto qualche giorno fa, ma alla fine abbiamo dovuto adeguarci. Certo non possiamo far retrocedere chi non gioca per motivi pandemici, se chi gioca non retrocede, e viceversa".
L'Eccellenza dunque può ripartire, ma quando e con chi?
"Per i tempi bisogna risolvere quanto prima il discorso degli allenamenti collettivi. Poter riprendere il 28 marzo sarebbe già una bella cosa. Confido che in campo si presentino più squadre possibili. Dobbiamo fare un ragionamento sui playout perchè senza retrocessioni non hanno senso, sarebbero 25 partite che fra tamponi e rimborsi ai giocatori e altre spese forse non val la pena far giocare. Per chi giocherà, i tamponi costeranno 9,50 con la Federlab, ma anche come FIGC saremo al fianco delle società, in attesa di contributi in arrivo dal Decreto Sostegno".
Dalla Promozione in giù invece è arrivato il giorno dello stop definitivo:
"Purtroppo sotto l'Eccellenza siamo e saremo fermi. Dispiace soprattutto per i ragazzi del settore giovanile, per loro sarà un disastro. In sede di programmazione della prossima stagione dovremo avere un occhio di riguardo per loro o facendo slittare l'età della quota o creando dei campionati ad hoc solo per loro. L'unico aspetto positivo è che avremo più tempo per organizzare la prossima stagione".