Calcio - 23 marzo 2021, 16:05

Il silenzio attorno a scuole calcio e settori giovanili. Il pensiero di…Sergio Pero

Il responsabile della scuola calcio dell'Arenzano: «Riportare entusiasmo nei ragazzi e nel movimento calcistico giovanile in generale».

Il silenzio attorno a scuole calcio e settori giovanili. Il pensiero di…Sergio Pero

Tre domande per capire come stanno vivendo in questo momento le società liguri per quanto riguarda il settore giovanile e la scuola calcio.

Risponde Sergio Pero responsabile della scuola calcio dell'Arenzano.

1) Ciao Sergio. Come state vivendo questo momento con la vostra scuola calcio / settore giovanile?

Il momento è davvero difficile. Lo è per gli adulti, figuriamoci per i bambini ed i ragazzi. Le fasce dei più piccoli stanno ancora frequentando con regolarità, anche grazie allo spirito di iniziativa dei nostri istruttori che si stanno adoperando per rendere interessanti e divertenti le sedute di allenamento. Impresa non facile, oggettivamente. Manca a tutti la possibilità di concludere la seduta con la classica “partitella”. Quando ero ragazzo facevo allenamento, mi impegnavo, mi divertivo ma quando sentivo finalmente la voce del mister urlare ”pettorine!”, era arrivato il momento della partitella...e si GIOCAVA!I piccoli ancora ancora riusciamo a coinvolgerli. Tutta l’attività di base riesce abbastanza a “funzionare”. Per i più grandicelli è davvero dura. Sono i ragazzi in età “scuole superiori” i più difficili da gestire in questa fase. Una personalità in divenire. Lasciati a casa da scuola, tenuti a freno al campo. È dura soprattutto per loro, e lo è altrettanto per noi “guardarli”, consigliarli... 

2) Un tuo pensiero sul silenzio che ha accompagnato finora questi settori?

L’organizzazione generale dall’alto sta mancando. Soprattutto nella necessaria guida “dall’alto” per la gestione di questo momento. Certamente non è facile, non sono decisioni facili quelle che devono essere prese. E se penso a come si gestisce la scuola superiore (anno scolastico iniziato in presenza, poi al 50 %, poi tutti a casa con decisioni rimandate di settimana in settimana), posso anche comprendere le difficoltà di chi deve dare indicazioni sulla gestione del movimento calcistico giovanile. Ma ciò non toglie che credo stiamo tutti perdendo qualcosa di importante: l’attaccamento a questo sport di una generazione di ragazzi.

3) Per la prossima stagione ripartiresti con le fasce di quest’anno? 

Sulle categorie del prossimo anno sinceramente non so che dire! La priorità è tornare sui campi con continuità, in presenza, riportare entusiasmo nei ragazzi e nel movimento calcistico giovanile in generale. Ritornare alla “normalità”. È già questo sarebbe una cosa eccezionale.

 

LB

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