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Pubblicazioni | 27 luglio 2021, 11:12

LA NUOVA FATICA LETTERARIA di Cristiano Cinacchio

E’ uscito “Bucarest, tra Fotbal e politica – Squadre, stadi, personaggi … ed una partita leggendaria”

LA NUOVA FATICA LETTERARIA di Cristiano Cinacchio

E’ uscito “Bucarest, tra Fotbal e politica – Squadre, stadi, personaggi … ed una partita leggendaria”, edito da Urbone Publishing, scritto da Cristiano Cinacchio, ex dirigente di Sporting Casella e Avosso, e figura molto conosciuta all’interno del panorama del calcio dilettantistico genovese. Il libro fa seguito a “Il diario delle Canchas argentine”, uscito lo scorso anno. Settimana Sport ha intervistato l’autore per saperne di più.


Allora Cristiano, il “Diario” non è stato un’opera unica, ma eccoti di nuovo in pista.

Ciao Paolo, grazie dello spazio che mi dai. Si, devo dire che il “Diario” ha avuto un successo che neanche io mi immaginavo. Sai, un conto è scrivere i tuoi racconti su di un blog, che legge giusto quella ristretta cerchia di amici, un altro è invece pubblicare e vedere l’interesse crescere anche da parte di persone mai conosciute, addetti ai lavori e appassionati di calcio internazionale. Una grande soddisfazione. Così dopo un lungo periodo di gestazione (dovevamo uscire a marzo, poi abbiamo deciso di aspettare l’estate) io ed il mio grande editore Gianluca siamo usciti con questo volume su Bucarest.


Ecco… Bucarest! Come mai tra tanti campionati, proprio quello rumeno?

Beh allora innanzitutto tu sai perché ci conosciamo bene, quanto ami quel paese, che oltretutto non smetto mai di citarti nelle interviste che mi fai durante l’anno. Poi devo dire che a livello calcistico rappresenta un unicum che andava raccontato.


Interessante… spiegaci il perché

Beh vedi dal punto di vista calcistico, la storia rumena è divisa completamente in tre ere. La prima va dai primi del novecento fino alla salita al potere del regime comunista. Lì i grandi protagonisti erano soprattutto il Venus Bucarest ed il Ripensia Timisoara, due squadre che poi sono scomparse (il Ripensia è stato poi rifondato ed oggi milita in cadetteria), e i teatri storici non esistono più. Poi c’è stata tutta l’epopea comunista, quando sono nate le squadre che conosciamo oggi, che ha visto un’ingerenza incredibile della politica nel calcio, come in nessun’altra parte del mondo. Storie di scontri fratricidi, partite pilotate, ingegneria calcistica e molto altro. E che ha portato oltretutto la Steaua sul tetto d’Europa. E poi una terza parte post-Ceauseschiana, con il movimento calcistico rumeno che ha continuato a beneficiare di quella generazione d’oro creata dal regime, e che ha visto la sua punta più alta a USA ’94. Scemando poi piano piano fino ai giorni nostri, dove l’Echipa Nationala non è nemmeno riuscita a qualificarsi agli Europei dove avrebbe beneficiato del giocare in casa. Tantissime storie che meritano di essere conosciute.


Quindi un libro che va oltre il voler essere una guida per il groundhopping?

Si, diciamo che è un libro che parte dal groundhopping per cercare di approfondire la storia politica e sociale del paese. Le prime due parti ricalcano il soggetto del “Diario”, con una prima sezione dedicata alla storia delle squadre capitoline (con un capitolo molto interessante sulle squadre scomparse), ed una seconda dedicata agli stadi.
Poi c’è una terza parte dedicata alle biografie di personaggi legati al mondo del calcio. Storie ammantate di leggenda. Chi è stato fatto fuori dal regime per non essersi piegato alla volontà del figlio di Ceausescu, chi era sospettato di essere una spia, chi è scappato dal paese attraversando a nuoto il Danubio, chi malgrado fosse quasi sconosciuto a livello internazionale è diventato un idolo degli allenatori dei videogiochi manageriali, c’è una colonia rumena in Italia, c’è l’unico giocatore al mondo in grado di segnare in tutti i 5 maggiori campionati europei….e tanto altro.
E poi c’è l’ultima parte, che è stato un esperimento per me!


Dacci qualche anticipazione…

E’ una sezione a metà tra la cronaca e la fiction con un tocco di introspezione psicologica, se non peccassi di modestia lo definirei quasi un tentativo di romanzo storico. Racconta tutti i fatti pre, durante e post, la finale di Coppa Campioni dell’86 tra Steaua e Barcelona. Il protagonista è Valentin, figlio di funzionari di regime, magazziniere e grande tifoso della Stella, che vive quei giorni pensando alla sua squadra, alla sua famiglia e al futuro della sua nazione. Ma non voglio svelare tutto...
E’ stato molto divertente scriverlo e spero che i lettori apprezzeranno tanto quanto mi sono divertito io.


Bene, non vedo già l’ora di leggere il tuo libro! Dove lo si può acquistare?

Presto sarà disponibile anche nelle librerie fisiche ed in tutti i principali store online. Per velocità chi volesse già acquistarlo ora può farlo a questo link: http://www.urbone.eu/obchod/bucarest-tra-fotbal-e-politica-squadre-stadi-personaggi-ed-una-partita-leggendaria

Oltretutto per chi non avesse ancora il “Diario”, in caso di acquisto di 3 volumi le spese di spedizione sono gratuite.


Perfetto! Ora l’intervista non può che chiudersi con una domanda: per quale squadra fai il tifo in Romania?

Sono un grandissimo tifoso dell’Unirea Slobozia, squadra che nella scorsa stagione si è salvata all’ultimo respiro nei playout di Liga 2. I miei sabato mattina hanno sveglia fissa alle 9.30 per vedere la diretta Facebook delle 10. Il campionato inizia questo weekend, ed il 20 agosto sarò in Romania e dovrei riuscire a vedere Unirea – Steaua Bucarest (quella originale, anche quella della differenza tra FCSB e Steaua è una storia ampiamente trattata nel libro).
Mi sono innamorato di questa squadra, oltre che per le conoscenza che ho a Slobozia, anche per il colore della maglia… Galbe și albastru, come il mio Avosso!

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