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Calcio a 5 | 31 dicembre 2022, 15:07

SAMP FUTSAL Che anno è stato, che anno sarà...

Il racconto dell'ultimo anno solare e le prospettive del futsal blucerchiato nelle parole di mister Francesco Cipolla.

SAMP FUTSAL Che anno è stato, che anno sarà...

Con la fine dell’anno arriva anche il momento delle valutazioni, quella fase in cui si tirano le somme del lavoro fatto e dei risultati ottenuti, per capire se c’è stata corrispondenza tra le aspettative, gli obiettivi e i risultati conseguiti. Chi meglio di mister Francesco Cipolla può raccontarci il 2022 blucerchiato?

Mister, vorrei partire con questa disamina parlando di un aspetto di cui, complice l’urgenza di dedicarsi a ciò che si ha da raccontare in campo, si parla poco: questa società, da quando è arrivato mister Francesco Cipolla è cresciuta parecchio e non solo in campo. Genova e la Liguria non sono esattamente terre di futsal, gestire e far crescere qui una società come la Sampdoria Futsal o la Cdm del nostro settore giovanile è attività complessa anche perché qui si tratta di partire da un lavoro di base.
Possiamo parlare di un salto di mentalità da parte di tutto l’ambiente per quanto riguarda questo anno solare?
Sono particolarmente contento che tu mi abbia fatto questo tipo di domanda perché, sin dall’inizio, aldilà del lavoro in campo, ho sempre provato a dare il mio contributo affinché tutta la piazza potesse strutturarsi e crescere in un certo modo. L’ho sempre fatto in tutte le mie esperienze lavorative, in alcuni casi raccogliendo subito a livello sportivo i risultati del lavoro, altre volte meno.
Una squadra di futsal non è fatta solo dai 15 giocatori che vanno in campo, ma anche da tutto ciò che le sta intorno, da tutta una serie di figure che magari stanno dietro le quinte rispetto ai giocatori, ma che, nel lungo periodo, sono patrimonio della società e costituiscono l’humus di tutti i successi sportivi. Gli allenatori vanno, i giocatori cambiano, una struttura ben progettata di una società resta ed è la garanzia per il futuro.
Purtroppo, al momento, la Liguria è una terra “povera” dal punto di vista del nostro sport, questo significa non solo che i giocatori li devi andare a prendere da altri contesti, determinando spese maggiori che in altri ambienti non hai, ma anche che ogni partita in trasferta diventa un viaggio lungo e costoso, con scenari ben differenti rispetto a società, come quelle del distretto veneto del futsal, dove gli spostamenti sono minimi, i giocatori li hai praticamente in casa e le risorse richieste sono sicuramente minori. Nel nostro contesto anche le figure dirigenziali e tecniche di livello adeguato non le trovi facilmente: e allora la soluzione è cercare di stimolare una crescita virtuosa di tutto l’ambiente. Un lavoro davvero a lungo termine, che naturalmente non può prescindere nemmeno dai progetti dedicati al settore giovanile.

Che anno è stato il 2022?
Riallacciandomi al discorso precedente noi, pur con tutte le difficoltà descritte, abbiamo la fortuna di avere dalla nostra un presidente tifoso e imprenditore, che si assume responsabilità e giustamente ci permette di ambire ad obiettivi alti: l’anno scorso abbiamo sfiorato il bersaglio grosso con una grande annata in cui siamo stati accompagnati da Pistoia e Mestre, avversari di grande livello e di tutto rispetto. Quest’anno siamo di nuovo lì a giocarcela, consci delle difficoltà e dei nostri punti di forza, e cercheremo di andare più lontano possibile.

Parafrasando una famosa canzone, l’anno che sta arrivando ci porta il Pordenone, una squadra che aveva segnato di fatto la ripartenza casalinga della nuova stagione 2022/23, dopo il passo falso iniziale di Venezia contro la Fenice: soffrimmo, più di quanto abbia poi detto il risultato, i friulani misero in mostra un grande affiatamento e un roster fatto di buone individualità. La squadra ha poi confermato le sensazioni di quell’inizio di stagione, anche grazie ad un Grigolon superlativo che, finora, ha messo la palla in porta 22 volte. Che partita sarà?
Una partita difficile a casa loro, indubbiamente, con il fattore Grigolon che, però, può trasformarsi in un piccolo vantaggio per noi, visto che lui sarà squalificato. Una trasferta complessa anche geograficamente, visto che per noi si tratta dello spostamento più lungo tra quelli in programma: se aggiungi che arriva subito dopo le feste, ci sono abbastanza elementi per capire che si tratterà di prepararla nel migliore dei modi, con tutta l’attenzione di cui saremo capaci.

Dopo Pordenone arriverà a casa nostra la capolista Verona. Senza andare troppo oltre con le analisi, mi viene però da fare una considerazione: nella storia del girone di andata abbiamo sofferto più con le squadre di media classifica che con le aspiranti ai posti che contano: è un problema di approccio mentale?
No, direi di no, piuttosto abbiamo sofferto quando chi giocava contro di noi ha scelto di appoggiarsi totalmente al nostro gioco, lasciandoci il pallino in mano, per stare più chiusi possibile e poi provare a sbancare il tavolo con qualche ripartenza o con qualche palla buttata avanti. In queste occasioni se tu non riesci a concretizzare la superiorità buttando qualche pallone in porta ti complichi la vita, vai in difficoltà e, come sappiamo, il futsal è uno sport in cui, quando c’è equilibrio, può succedere di tutto. La prova del nove te la danno le partite contro tutte le più forti: abbiamo fatto benissimo contro chi ha accettato di giocare contro di noi a viso aperto. Aggiungiamo poi una cosa che con il passare del tempo si scorda: il nostro periodo peggiore è coinciso con la maggior parte degli infortuni e delle indisponibilità di ragazzi che, per noi, sono fondamentali, senza nulla togliere al valore complessivo della squadra. Senza cercare alibi è chiaro che se ti ritrovi con un Galan fuori, con Boaventura al 50%, con qualche acciacco per Renoldi, aggiungi come dicevo le difficoltà di giocare contro avversari chiusi che hanno preparato al meglio il match contro la squadra di grido e ottieni le spiegazioni delle nostre giornate più negative.

E come si migliora in queste situazioni di stallo, con squadre ostiche a difesa schierata?
Lavorando come stiamo facendo proprio in questi giorni, concentrandosi sul come riuscire a scardinare questo tipo di situazioni, per poi riuscire a giocare come sappiamo e con la tranquillità che abbiamo. Vedremo se questo lavoro darà i risultati sperati nella seconda parte di questa stagione.
Non resta quindi che gustarsi l’anno che verrà.

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