Nacque tutto con un dispetto. Dopo la prima edizione svoltasi a Montichiari, nel bresciano, il Gran Premio d’Italia traslocò a Monza, nel nuovissimo impianto automobilistico destinato a diventare il tempio della velocità. Quattro amici non presero bene la cosa, e s’inventarono una competizione che la storia avrebbe poi qualificato come “la corsa delle corse”: la Mille Miglia, nome suggerito dal bresciano Franco Mazzotti dopo un suo viaggio in America. Il percorso prevedeva infatti milleseicento chilometri con partenza da Brescia, arrivo a Roma e ritorno. La prima edizione partì il 26 marzo 1927, l’ultima finì il 12 maggio 1957: un destino decretato dalla tragedia di Guidizzolo, con l’uscita di strada della Ferrari di Alfonso De Portago e Edmund Gurner. La Mille Miglia finì lì. Il nome sopravviverà, ma sarà tutta un’altra cosa, un’altra corsa. La sua storia è quella che attraversa quei tre decenni, con l’interruzione della guerra. Edizioni dai tanti episodi epici, che Pino Casamassima ripercorre tutti d’un fiato, con il suo stile inconfondibile di narratore.
Pino Casamassima è giornalista, autore teatrale e scrittore. Ha pubblicato una cinquantina di libri, di cui alcuni tradotti all’estero, Cina compresa. Da sempre appassionato di corse, ha fatto l’inviato in Formula Uno, pubblicato centinaia di articoli su testate italiane e straniere, oltre ai tanti libri sull’argomento. Fra le sue narrazioni teatrali, Tazio e Il sogno rosso, tratti da due suoi libri.