Franco Schiappacasse, classe 1972, un grande passato da calciatore, dopo anni alla guida di squadre giovanili, ha finalmente la possibilità di allenare una prima squadra. Il Rivasamba gli ha dato fiducia, sarà lui il tecnico dei calafati nel prossimo campionato di Eccellenza.
«Erano anni che aspettavo una occasione del genere. Ho fatto un lungo percorso per farmi conoscere e fare esperienza sul campo, da allenatore, non avendo sponsor, mi sono dovuto guadagnare sul campo questa chance, ed è la soddisfazione più grossa. Dopo gli anni da giocatore avevo un po’ staccato col calcio, ma ora questo ruolo di allenatore mi appassiona ogni giorno di più».
Schiappacasse quest’anno ha trionfato con i suoi Allievi del Rivasamba, vincendo il campionato regionale ed approdando alla fase nazionale:
«Alla guida degli Allievi secondo anno 2006 abbiamo vinto la fase regionale e siamo andati ai nazionali, purtroppo ci siamo fermarti al primo turno con la Tau Altopascio. Ma già nella stagione regolare avevamo fatto il massimo, non eravamo i favoriti di fronte a tanti squadroni della Liguria, invece ci siamo laureati campioni regionali, non era mai successo per il Rivasamba».
Quando hai iniziato la carriera da mister?
«Ho cominciato sette anni fa, ho iniziato alla Samm, poi Golfo, Sestri e Rivasamba, sempre nei settori giovanili. Quando avevo smesso di giocare, mi sono dedicato a mio figlio, e avevo abbandonato il calcio. Poi, anche su spinta di mia moglie, mi è tornata la voglia di rientrare nel calcio, ho preso il patentino di allenatore, ed è un ruolo che mi piace tantissimo, molo divertente».
Cosa ti aspetti dal tuo esordio con una prima squadra? Promuoverai qualcuno dei tuoi ragazzi?
«I 2006 del Riva sono una buona leva, qualcuno lo porterò, due ragazzi, Bartolozzi e Sani, hannop già fatto l’esordio in prima squadra, ne porterò con me sei fra 2005 e 2006. So di essere una scommessa per la società, che mi ha dato fiducia nonostante fossi alla prima esperienza con una prima squadra, vedremo se sarò in grado di sostenere questo ruolo. Ma di una cosa sono già felice, di esserci arrivato solo per meriti sul campo, e non perché ho portato sponsor o giocatori. Mi trovo molto bene al Riva, l’aria di Sestri mi piace, c’è un sangue caldo, i dirigenti mi stanno supportando molto, la società è ambiziosa, vuole fare bene. Il presidente Pastorino è un vulcanico, ringrazio lui e il vicepresidente Vicino per la fiducia accordatami».
Da giocatore Schiappacasse ha giocato 15 anni in Eccellenza fra Sestri Levante, Lavagnese, Grassorutese, Samm, Lames e Rapallo. A 15 anni ha fatto l’esordio in D con la Samm, e ha fatto esperienze anche con Fiorentina e Savona. Che differenza c’è fra la tua Eccellenza da giocatore e quella di oggi?
«L’Eccellenza oggi ha meno qualità e più ritmo. Ai miei tempi non c'era la regola dei giovani, io ho esordito a 15 anni e giocavo contro gente di 30, c’erano giocatori impressionanti. Ora il gioco è molto più fisico e dinamico, sono cambiate le metodologie di allenamento, c'è da studiare e aggiornarsi continuamente. L’anno scorso ho seguito la prima squadra, ho tuttora un ottimo rapporto con Buccellato e Del Nero, ci sentiamo ancora adesso, c’è stima reciproca e mi hanno fatto gli auguri. Cercheremo di ottenere la salvezza come primo obiettivo, poi magari punteremo alla parte sinistra della classifica; mi piacerebbe essere la mina vagante del campionato e giocarmela con tutti. A fine stagione vedremo dove saremo arrivati, ai ragazzi ho detto di rimanere sempre sereni e lavorare tanto».
Nell’Eccellenza di oggi, c’è un giocatore che ricorda lo Schiappacasse di 25 anni fa?
«Non lo so, dovrebbero dirlo gli altri, ma se mi chiedi un nome ti dico Lombardi della Lavagnese, ricorda un po' il mio modo di giocare, soprattutto nelle movenze».